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Feste romane di maggio, tra le più importanti si onorava Maia , poi sostituita dai riti mariani

Dea Maia

Feste romane di maggio, il risveglio della natura per i romani. Plutarco racconta che a maggio non si facevano matrimoni a Roma perché in quel mese si compiva la più solenne delle cerimonie di purificazione, cioè la festa degli Argei, in onore di Saturno.

Feste romane di maggio

Si gettavano nel fiume i pupazzi di legno. I giorni infausti duravano fino al 15 di giugno, quando la spazzatura del tempio di Vesta, finiva nel Tevere. Prima di allora i giorni erano infausti per i matrimoni. Nelle campagne fino al XVI sec. si adoravano ancora gli antichi dei coi vecchi rituali.

Feste romane di maggio - Donne In Festa A Roma Per Bona Dea e Floralia

Poi la Chiesa cattolica ha gradualmente sostituito Maia con la Madonna. Oggi maggio come è noto è il “mese della Madonna”. A Roma il mese di maggio era dedicato quindi alla Dea Maia e sempre a lei erano dedicate le rose. Maggio pertanto viene da Maia, antica Dea italica preromana e poi romana. Maia era un’antica Dea del fuoco e del calore sessuale. Le si attribuisce la radice Ma come Madre. radice che appartiene anche al nome di Maria. Da questo culto discende oggi il culto mariano sovrapposto dalla Chiesa cattolica.

Dea Maia

Ogni 1º maggio, il Dio Vulcano, cioè i suoi sacerdoti, le offriva in sacrificio una scrofa gravida, in modo che anche la terra fosse gravida di frutti. Del resto la Dea Maia governa i vulcani, pertanto è anche dea del fuoco. Il nome maggio deriva da lei e la sua festività era il primo giorno del mese. Anche il nome “maiale” deriva da lei, dal latino “sus maialis”. Maia significa “nutrice”.

feste romane di maggio - Bambina Romana con i frutti della natura
bimba con ghirlande

La scrofa, vista la sua abbondante capacità di generare molti figli insieme (fino a 12 gemelli) era un buon augurio di fertilità per la terra, gli animali, i raccolti e i frutti abbondanti. Tuttavia Maia era sposa del Dio Conso, poi amante di Vulcano e quindi amante di Mercurio. A Roma questa Dea-ninfa fu identificata con una Dea italica preesistente, Maiesta (da cui la parola maestà) o sempre Maia. Esprimeva comunque la forza del fuoco distruttivo.

Dea Vesta

Però aveva, come Dea della natura, un aspetto anche benevolo, come fertilità e nutrimento dei campi, e come colei che annunciava la primavera. I vulcani, infatti, rendono fertili le terre alle loro pendici, particolarmente per le viti e gli olivi. Sembra venisse invocata anche come garante dei contratti agricoli e del bestiame. Se le fu dedicato un mese, quello di maggio, si può capire quanto sia stata importante questa divinità in epoca arcaica.

Feste romane di maggio - Ancella Sul Grano rigoglioso

Proprio in qualità di Dea del Risveglio della Natura le era dedicato e consacrato il mese, anche perché anticamente l’anno nuovo iniziava in primavera. Accadeva con il risveglio della vegetazione e dell’ardore sessuale negli animali che iniziavano i loro accoppiamenti. Come la Dea Vesta, Maia anch’essa preromana, non venne mai dimenticata e sempre onorata, soprattutto nelle campagne. Maio è il nome dell’albero Maggio-ciondolo che fiorisce in Maggio.

Ludi Florales – Feste romane di maggio

Prende quindi il nome da Maia, come Dea portatrice di doni, riecheggiata poi “nell’albero della cuccagna”. Era considerata connessa anche a Fauna, la compagna di Fauno, ma pure a Flora e alla Bona Dea, anch’esse legate della primavera. A maggio si festeggiavano anche i Ludi Florales, che erano feste licenziose in onore della Dea Flora antica divinità italica della vegetazione, della primavera e della gioventù.

composizione - Fagioli Neri in foto
fagioli neri per rituale

Vi erano poi i Cralia, in onore di Cerere. Durante queste feste si faceva una processione e si sacrificavano animali per propiziarsi un abbondante raccolto. Sempre a maggio sull’Aventino, dove c’era un bosco sacro, donne e ragazze celebravano ogni anno i Misteri della Bona Dea, riti a cui i maschi erano esclusi, pena la morte. Sempre a maggio c’erano le Lemuria, in onore degli spiriti dei defunti. Si celebrava in silenzio e di notte. Le porte dei templi restavano chiuse.

Fagioli neri nell’antica Roma

I matrimoni erano sconsigliati. Gli spettri dei morti irrequieti, i Lemuri o larve, si calmavano con offerte di fagioli. In quei giorni, le Vestali preparavano la mola salsa col primo grano della stagione. Il mito, secondo Ovidio, deriva da un Lemuria Remuria istituito da Romolo per placare lo spirito di Remo. Ovidio rileva che in questa festa c’era l’usanza di allontanare gli spiriti del male a piedi, scalzi e lanciando fagioli neri sopra la spalla durante la notte.

Dipinto - Flora e i floralia
Flora

Era il capo della famiglia che si alzava a mezzanotte e in giro per la casa a piedi nudi e buttava fagioli neri. Si onorava Mercurio, dio del commercio, dell’astuzia e degli affari, dei viandanti, dio tutelare delle strade. Ma pure dei ladri, e guida delle anime nell’Ade.  Il 17 maggio Festa  in onore della Dea Dia, antica divinità romana protettrice della fecondità della terra, venerata dal collegio degli Arvales.

Bona Dea

Dodici sacerdoti detti fratelli di Romolo compivano un’antichissima cerimonia di purificazione dei campi. Successivamente divennero processioni che si svolgevano intorno ai campi per propiziare il raccolto. Il  21 maggio, si onorava in onore di Vediovis, antica divinità romana, dio della vendetta. Vari templi erano a lui dedicati in cui ogni anno si sacrificava una capra femmina per scongiurare calamità. Poi ancora c’erano i Tubilustrium, festa della purificazione delle trombe, usate nelle cerimonie sacre dai trombettieri. Il 23 Maggio, si celebravano i fabbri. Il 25 maggio si celebrava  la Dea Fortuna.

Feste romane di maggio, tra le più importanti si onorava Maia , poi sostituita dai riti mariani ultima modifica: 2023-05-24T07:00:00+02:00 da simona aiuti

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