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MEMORIA STORIA

Il dio Marte in ottobre, padre di tutti i romani

Colosseo E Il Verde

Il dio Marte in ottobre, senza dubbio il più importante per i romani, che si consideravano tutti figli di Marte. Lui l’unico nato da Giunone senza padre, solo da genitrice.

Il dio Marte in ottobre

Lui che amò Rea Silvia e diede vita a Romolo e Remo e così ad una gloriosa stirpe. In suo onore i Ludi Capitolini erano un momento di grande festa per i romani; che rendevano grazie agli dei attraverso dei giochi. I Ludi alla fine erano questo, dei giochi e delle gare dedicate alle divinità. Tutte nate con lo scopo di calmare la loro ira o di ringraziarli.

Il dio Marte in ottobre - la Lupa Capitolina in foto

Un altro motivo della nascita dei Ludi Capitolini era il festeggiamento delle battaglie dei romani contro i Galli. In ogni caso Marte si festeggiava in primavera e poi anche in ottobre. Le leggende narrano che il fondatore dei Ludi sia stato proprio Romolo, ben consapevole della sia natura per metà divina. In realtà però fu Furio Camillo ad inventare i giochi di ottobre, che si replicavano celebrati ogni anno.

Romolo il primo re

Con Domiziano però le cose cambiarono ed i Ludi si tennero ogni quattro anni, come le Olimpiadi. Questi erano dei momenti durante i quali si svolgevano svolte diverse gare che comprendevano diversi campi, dalla poesia all’ippica. Erano poi delle occasioni per compiere delle buone azioni come ad esempio fare del bene ai più bisognosi donandogli cibo.

Il dio Marte in ottobre - Rea silvia e i gemelli

Erano degli eventi in cui si respirava la pace, anche se dedicati al dio della guerra, per onorarlo e ringraziarlo come padre. Come dicevo i Ludi di ottobre erano dedicati principalmente al dio della guerra Marte, che si festeggiava immancabilmente in due momenti dell’anno; a marzo, con l’apertura della stagione  delle guerre, e ad ottobre nel momento in cui questa veniva chiusa. Il 15 ottobre era però il momento principale della festa, durante il quale si offriva in sacrificio un cavallo.

Il dio Marte in ottobre e Rea Silvia

La sua morte avrebbe confermato l’equilibrio tra il dio, l’uomo e la natura, portando così fortuna nei mesi futuri più freddi. La giornata con ampi festeggiamenti, si svolgeva principalmente a Campo Marzio. C’era un intero rione dedicato al dio; ed era un momento in cui si organizzavano le corse dei cavalli; che gareggiavano su dei carri, ed era un modo per allenarli.

il dio Marte in Ottobre - Augusto E Colosseo sullo sfondo

Ogni carro aveva due destrieri di razza. Il cavallo di destra del carro vincente sarebbe poi stato sacrificato al termine della gara e il suo corpo sarebbe stato poi diviso in più parti. La testa del cavallo doveva essere adornata da del pane e mostrata al popolo. La sua coda invece bisognava sacrificarla, bruciandola nel fuoco sacro custodito dalle Vestali. In futuro le sue ceneri servivano per qualche cerimonia dedicata al dio della guerra.

Furio Camillo

Mentre il sangue puro dell’equino sarebbe stato utilizzato per preparare un composto che avrebbe reso pura l’intera città. Questo sacrificio per quanto brutale possa essere stato, durò per oltre sei secoli. Secondo alcune fonti anche dopo l’avvento del cristianesimo di Costantino, continuò ad esistere. Ma poi l’oscurantismo della religione, fagocitò tutto e anche questo rito scomparve con l’Editto di Tessalonica del 380.

Il dio Marte in ottobre, padre di tutti i romani ultima modifica: 2022-10-21T07:00:00+02:00 da Redazione

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