Il luppolo a Sezze ha sempre fatto parte del “tessuto sociale” ed è proprio il caso di dirlo. La biodiversità, le zone lacustri, sono sempre stati il luogo ideale per la coltivazione di questa pianta; che ancora sopravvive spontanea.
Il luppolo a Sezze
Da queste parti, la preziosa pianta si usava comunemente come conservante naturale. Ma anche come componete, insieme alla canapa; nella lavorazione della canapa locale. Tutto ciò è stato parte di un settore economico non trascurabile del territorio. Il luppolo è una pianta perenne con fusti esili rampicanti.
Cresce fino a 7 metri d’altezza e al tatto risulta ruvida nella parte apicale mentre in basso è più resinosa. Le sue foglie sono opposte, picciolate con 3 o 5 lobi a margine seghettato e a forma di cuore. Una delle particolarità del luppolo è che esiste la pianta “femminile” e quella “maschile”. Quelle femminili portano fiori a forma di cono raggruppati; mentre gli esemplari che portano fiori riuniti in pannocchie pendule sono di genere maschile. La pianta del luppolo è conosciuta sin dall’antichità anche come rimedio erboristico utilizzato per le sue proprietà digestive, lenitive, rilassanti e sedative.
Birrifici Pontini
Quindi non solo come fibra tessile con la canapa; anche se da queste parti è così che è sempre stata conosciuta e usata principalmente. Quindi questa pianta da tempo immemorabile è stata coltivata a Sezze; da essa si ricavava il famoso tessuto Setino composto anche dalla canapa. Questo si adoperava principalmente per abbigliamento, tessuti per la cucina e le giovani spose setine lo portavano in dote con dei meravigliosi corredi.
Tronando al luppolo, questa specie si riproduceva nelle peschiere di Sezze. Ancora oggi possiamo trovarla spontanea. La fioritura avviene in estate e di questa pianta esistono molte varietà. Il luppolo ama un clima umido, un ambiente caldo, un terreno fertile e non apprezza il troppo vento. In molte zone, questo genere di coltivazione serve per la preparazione della birra; che in Italia è iniziata pressappoco nel 1847 quando l’agronomo Pasqui di Forlì lo introdusse per la sua fabbrica di birrificazione.
Birre di luppolo
Il luppolo è quindi uno degli ingredienti fondamentali della birra. Il suo prezioso contributo si avverte attraverso profumo e aroma. Tuttavia generalmente un retrogusto amaro unico e particolare è il segno distintivo. Chi ama la birra sicuramente è un estimatore dei profumi generati dal luppolo, Ma oltre all’apporto che offre nella birra, il luppolo possiede altri benefici che rendono questo prezioso fiore ancora più speciale.
Naturalmente per avere i benefici del luppolo non è necessario bere fiumi di birra. L’assunzione di luppolo, sotto altre forme e dietro consulenza medica per scongiurare controindicazioni, può portare veri e propri benefici alla salute. I benefici luppolo si possono esplorare dalla Fitoterapia all’ erboristeria, fino all’omeopatia. Quindi, oltre all’uso birraio, grazie alla presenza di oli essenziali; resina, flavonoidi, acidi fenolici, sali minerali, umulone, lupulone, e fitoestrogeno, il luppolo trova impiego in diversi campi.
Il luppolo a Sezze e coltivazioni pontine
Naturalmente bisogna fare una importante distinzione, in quanto non tutte le applicazioni sono supportate da studi scientifici approvati. In questo senso è bene affidarsi solo a fonti sicure e informare il proprio medico curante per non incorrere in effetti collaterali.
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