Il vero volto di Giulio Cesare, ricostruito da una scultura ritrovata, sta facendo molto parlare di sé. Forse ancor di più dello splendido teatro romano terracinese, finalmente scavato e recuperato nella sua magnificenza. Restituire il teatro, rendendolo un tutt’uno con il Foro è stato molto importante. La cavea è esattamente come doveva apparire all’epoca. Ciascun blocco calcareo è stato riposizionato al suo posto.
Il vero volto di Giulio Cesare
E’ stato certamente un evento vedere così intatto, preservato dal tempo, forse proprio perché era stato celato, il Teatro Romano che dopo 2000 anni è tornato alla luce. Fucina di sorprese, la parte antica di Terracina, quella romana, abbracciata a quella medievale, ha restituito anche altri reperti, proprio come una la testa della statua di Giulio Cesare.
Molte sono le immagini scultoree del grande condottiero romano, dalla personalità forte, determinata ed estremamente complessa. Si tratta tuttavia di varie statue e ritrovamenti, che ritraggono il “romano” per eccellenza, in vari momenti della vita. Tra gli ultimi, un’altra testa di statua è anche emersa ad Aquinum in Ciociaria, sempre nel basso Lazio. A Terracina comunque, si è scavato per ben cinque anni per arrivare ai grandi risultati presentati ufficialmente, durante un evento che ha avuto un fascino e un’emozione particolare. Più di tutto però sta facendo parlare ancora il volto di Cesare.
Cesare e Cleopatra
Tutto l’Impero era disseminato di statue di Caio Giulio Cesare, come dicevo ritratto in età diverse. Nell’articolo ho scelto le varie ricostruzioni facciali e talune poco si somigliano. Forse perché in parte lo si era scolpito idealizzato.
Alcuni tratti però si somigliano molto, considerando come è bene sottolineare, le differenze dell’età presa in esame. La testa di Terracina, da cui si è estrapolato il volto, mostra un uomo anziano e provato dal tempo. Sappiamo certamente che il padre adottivo di Ottaviano, avendo passato una vita in guerra, forse era invecchiato anzitempo. Consideriamo poi che la morte violenta sopraggiunse prima dei sessant’anni.
All’epoca un uomo a quell’età era piuttosto anziano. Sappiamo anche però che le cronache ci hanno tramandato l’immagine scritta di un uomo energico e vigoroso fino alla fine. Sappiamo poi che era nel pieno delle sue forze, capace di affrontare uomini molto più giovani di lui.
Foro Romano di Terracina – Università di Losanna
Singolare è che Cesare ebbe quattro matrimoni e il giorno della morte, aveva a Roma, la moglie molto più giovane, Cleopatra ventenne sua amante e la donna che amava, ovvero Servilia. Inoltre lavorava a pieno regime e non aveva ancora deposto le armi. Scriveva e non mostrava segni di senilità precoce.
Quindi, tornando ai nostri giorni, durante la cerimonia di presentazione, su un maxi schermo è comparsa la “foto” di questa testa, come ha illustrato il soprintendente Francesco Di Mario. Un ritratto di Giulio Cesare esattamente com’era. Sappiamo che le sculture dei volti romani, mostrano ogni dettaglio, dalle rughe alle imperfezioni. Al riguardo, ricordo che Lucio Munazio Planco, il cui mausoleo è nella vicina Gaeta, lo vediamo scolpito con un’emiparesi facciale. Taluni non hanno riconosciuto però Cesare in questa “foto”, forse per la suggestione di ricostruzioni facciali, estrapolate da sculture in cui era più giovane.
Haroun Binous – Il vero volto di Giulio Cesare
Comunque si tratta di un ritratto unico, considerando anche l’eccellente stato di conservazione, che ha consentito di eseguire una ricostruzione fotografica di Giulio Cesare. Il ritratto ora si potrà visionare nel vicino Capitolium accanto a quelli di Livia e Gaio. Sarebbe interessante però, invitare Haroun Binous, famoso e talentuoso studente dell’Università di Losanna. Binous appassionato di storia ed arte antica si è cimentato nelle più fedeli e belle ricostruzioni facciali. Presso l’università svizzera, ha messo in piedi un progetto, per il quale Haroun ha creato delle gallerie d’immagini di rendering con i volti di alcuni imperatori romani, ricostruendone fedelmente l’aspetto. Lo ha fatto in modo incredibile, grazie ad un mix di Photoshop, un software di intelligenza artificiale e studio dei busti scultorei di questi personaggi storici. Potremmo invitarlo a cimentarsi anche con questo ultimo ritrovamento. Sarebbe interessante, lanciare la sfida anche a lui, chissà!
fonte foto – Facebook