Intitolare una strada per le vittime delle marocchinate; una piazza o parco cittadino e al contempo organizzare delle iniziative in ricordo degli eccidi; è una volontà vibrante per tanti cittadini.
Molte associazioni come “Mi chiamo Littoria”, lavorano per le vittime offuscate dalle macerie di una guerra terribile. Non tutti in Italia sanno che con il termine “Marocchinate” s’intende comunemente l’insieme di violenze e atrocità; perpetrate da truppe coloniali francesi in Italia nel 1943-1944.
Intitolare una strada per le vittime delle marocchinate
Erano soldati inquadrati nel CEF (Corps Expeditionnaire Français). Il 14 maggio 1944, attraversando i monti Aurunci, aggirarono le linee difensive tedesche nella Valle del Liri. Ciò consentì al XIII Corpo d’Armata Britannico di sfondare la linea Gustav e d’avanzare fino alla successiva linea di difesa delle truppe italo-germaniche. Seguirono distruzione e dispersione di viveri e devastazioni in molti paesi della Ciociaria e del sud Pontino. Inenarrabili poi le violenze ai danni della popolazione civile. A dire il vero, tali atrocità iniziarono nel luglio 1943 in Sicilia, dove avvennero scontri molto accesi con la popolazione locale.
Pochi all’epoca denunciarono, per vergogna soprattutto. La violenza continuò a macchia d’olio in Campania, Lazio e Toscana; arrestandosi solo nell’ottobre 1944; quando il CEF fu trasferito per partecipare allo sbarco in Provenza. Oggi sono state scritte molte altre pagine di quei terribili giorni, soprattutto grazie alle ricerche dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate.
Sbarco in Normandia
Orbene si è accertato che furono perpetrati numerosi reati anche in paesi e cittadine del Lazio che in passato non erano stati censiti. Parliamo dei comuni di Campodimele, Castelforte, Cori, Fondi, Formia, Itri, Lenola, Maenza, Minturno, Norma, Pontinia, Priverno, Prossedi, Roccagorga; Roccasecca dei Volsci, Sabaudia, San Felice Circeo, Sezze, Sonnino, Spigno Saturnia e Terracina.
Ahimè, poi il Comando Militare Francese concesse, con grave ritardo, un indennizzo di 150 Mila Lire per ognuna delle vittime e che a molte vittime, a dieci anni di distanza dai fatti denunciati. Provvide il Governo Italiano ad erogare i risarcimenti, ma oggi sappiamo solo a una minoranza. Dobbiamo arrivare solo al 15 marzo del 2004, quando il presidente Ciampi, ricorda le vittime delle atrocità, ampiamente documentate. Oggi, con una nuova consapevolezza, sappiamo che nel nostro Capoluogo di Provincia si sono verificate molte violenze documentate.
La fine di Littoria e Intitolare una strada per le vittime delle marocchinate
In particolare nel libro “La fine di Littoria 1943-1945” dello storico locale Annibale Fochi, si riportano dettagliatamente luoghi e fatti. In merito, si cita la richiamata nota del comando generale dell’Arma dei Carabinieri dell’Italia Liberata (nota 67/5 del 7 luglio 1944). “Le popolazioni della provincia di Littoria sono in grave allarme per i continui atti di violenza carnale che i militari marocchini commettono.(…) in danno delle donne e per i numerosi altri delitti cui gli stessi militari giornalmente si rendono responsabili”.
E’ necessario perorare la causa, presso le istituzioni, affinché sia dato adeguato supporto a tutte le iniziative tese a promulgare la memoria delle Vittime delle Marocchinate. E’ necessario riconoscere una degna memoria per le vittime delle Marocchinate con l’istituzione di una “GIORNATA NAZIONALE DEL RICORDO”; supportata da molte altre iniziative.
Alberto Moravia
Dovrà esserci una capillare divulgazione di tale “Giornata Nazionale del Ricordo”; presso le scuole, affinché le vicende delle vittime delle violenze di guerra trovino risalto mediatico e riscontro storico-culturale nelle iniziative promosse dall’Amministrazione Comunale. Si auspica di veder intitolare una strada o un luogo pubblico della nostra città in ricordo delle “Vittime delle Marocchinate”. Forse oggi l’unica testimonianza di rilievo sul fenomeno è rappresentata dal film “La Ciociara”, diretta da Vittorio De Sica, ispirata al romanzo omonimo di Alberto Moravia. Ringraziamo per il lavoro indefesso il Movimento Storico Culturale “Mi chiamo Littoria”, l’Associazione Combattenti e Reduci Federazione Provinciale di Latina. L’Associazione Nazionale Paracadutisti – sez di Latina. L’Associazione Nazionale Bersaglieri- sez di Latina, l’Associazione Nazionale Ufficiali in congedo– sez di Latina. Associazione Nazionale famiglie dei caduti e dispersi di Guerra – comitato Prov. di Latina. Infine l’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia – sez di Latina.
Complimenti e grazie per sostenere e divulgare la Storia: quella con la S maiuscola.
grazie a lei