Ombelico di Roma, lì sotto il nostro naso, ma lo conosciamo? Chi visita Roma, difficilmente si sofferma a dare un’occhiata “all’Umbilicus Urbis Romae”.
Chissà quante volte è capitato sotto il nostro naso, ma non abbiamo fatto molto caso a questa costruzione antica e importantissima. Narra Plutarco che Romolo in persona scavò una fossa circolare “nel luogo che ora è chiamato Comizio”.
Ombelico di Roma
Qui gettò primizie di ogni cosa, come offerta sacrificale agli Dei. Si tratta quindi di un antichissimo rito alla Dea Terra. I seguaci di Romolo, a loro volta, gettarono un pugno della loro terra d’origine. In tal modo le terre si univano sotto la stessa Dea e la stessa Urbe. Roma era nata ed era sacra. A quanto pare, lo stesso rituale, di gettare un pugno qui nell’umbilicus, rimase per ogni nuovo cittadino romano.
Questa fossa prese il nome di Mundus. Festus lo chiama “ostium Orci”, cioè il cancello dell’Orco. Qui però l’Orco significava Tartaro o Averno, cioè il mondo dei morti. La fossa era il centro del solco circolare. Intorno ad essa era stato tracciato con l’aratro, trainato da un bue e una vacca. Questo solco era il pomerium di Roma. Il rito compiuto dalla coppia di buoi, simboli lunari dell’antica Dea è un altro simbolo.
Ombelico di Roma e ombelico del mondo
La testa del bue era scolpita nelle erme sacre; insieme alle fronde d’alloro. L’apertura del mundus stabiliva una comunicazione con gli Dei Mani, con gli Dei Plutone e Proserpina, regnanti sull’oltretomba, col popolo dei morti. Da lì passavano i Mani, ovvero le anime dei morti buoni, dei parentes; delle persone di famiglia dalle quali ci si aspetta protezione e benevolenza anche dopo la morte.
La costruzione, in origine di forma conica, aveva una porticina per consentire l’accesso all’area sotterranea. Un tempo era impreziosita di marmi bianchi e colorati. Era quindi questo il centro della città ed era il confine fra il mondo dei vivi e dei morti. La fossa, di forma circolare, era chiusa da una pietra e rimaneva chiusa per tutto l’anno ad eccezione di tre giorni. Si apriva il 24 agosto, il 5 ottobre e l’8 novembre. Durante questi giorni, i morti di invadere il mondo dei vivi.
Plutarco
In quei 3 giorni sacri e solenni, era proibito svolgere qualsiasi attività pubblica. Quindi era considerato assolutamente sacrilego dare battaglia o cominciare una guerra; ma anche arruolare soldati, salpare con le navi o unirsi alla moglie per avere figli. I Romani ritenevano che era meglio prendere iniziative quando era chiusa le bocca di Plutone, ovvero la bocca degli inferi.
Oggi resta un reperto importante di una costruzione conica in mattoni alta 2 m e con un diametro di 4.45 m. Quello che vediamo sembra risalga di fatto all’epoca severiana; posta infatti tra i Rostra e l’Arco di Settimio Severo. L’ombelico di Roma, non solo è il centro della città, poiché l’Urbe è la Caput Mundi, anch’esso è il centro del mondo.
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