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Rea Silvia, e la lupa palatina madri di Roma

Rea Silvia - Romolo E Remo trovati dalla lupa

Rea Silvia e una storia che giunge da molto lontano. La bellezza del territorio laziale è legata soprattutto alla storia ancestrale che l’ha attraversata. Roma nasce il 21 aprile del 753 a.C., ma dobbiamo fare qualche passo indietro. Si perde nella leggenda Enea, che sbarcò sulle coste laziali, a poco meno di 30 km dalla Città Eterna di oggi.

Rea Silvia

Un ruolo cardine ebbe Lavinia, figlia del re Latino, leggendaria principessa italica, promessa in sposa a Enea; lei che prima ancora era stata promessa a re Turno. Il dio italico Fauno, aveva preannunciato però a re Latino, che l’unione di uno straniero con sua figlia; avrebbe generato una stirpe eroica e gloriosa.

Rea Silvia - la vestale aggredita dallo zio
fonte foto – Wikipedia – pubblico dominio

Si scatena così una guerra che coinvolge parte del nostro territorio, poiché Turno combatte contro re Latino e al suo fianco ha la regina Camilla, amazzone, progenitrice della nostra stirpe. Infine la bella principessa Lavinia dà un figlio postumo, Silvio, capostipite dei re latini. Seguiranno una serie di leggendari sovrani del Lazio e Alba Longa e si giunge ad Amulio e Numitore, quest’ultimo successore legittimo al trono. Amulio però usurpa il trono. Costringe l’unica femmina, Rea Silvia, a consacrarsi vestale; impedendole, quindi, di avere una discendenza.

Rea Silvia e il Palatino

Tuttavia la giovane donna era predestinata a diventare la madre di due gemelli, concepiti con il dio Marte. Amulio imprigiona la sacerdotessa e ordina di gettare i gemelli nel Tevere. I servi temono il castigo divino, e non uccidono i neonati. Li abbandonano in una cesta, preda della piena del Tevere, che infine si arena. Dal Palatino scende una lupa dalla tana con un picchio, e li allatta; entrambi animali sacri a Marte.

rovine - il Palatino
Palatino

Giunge poi Faustolo, guardiano dei porci del re usurpatore che li prende con sé e li porta dalla moglie Acca Larenthia. Leggenda? Eppure di recente c’è stato un ritrovamento che ha dell’eccezionale. A Roma, sul colle Palatino, durante dei lavori d’esplorazione, sarebbe stata ritrovata una grotta a circa 15 metri dalle fondamenta della villa di Augusto. Sarebbe l’antro-santuario dove i due leggendari figli di Marte e Rea Silvia, sarebbero stati allattati.

Romolo e Remo a Numitore

I gemelli infine crescono e vivono un po’ come briganti. Un giorno assaliti da banditi, che volevano vendicarsi dei bottini più volte perduti, hanno la peggio. Remo è  catturato e condotto di fronte al re Amulio, lo zio, che sa chi ha davanti. Con l’accusa di furto e le scorribande nelle terre di Numitore, a quest’ultimo infine lo consegna. Nel frattempo, Faustolo aveva raccontato a Romolo delle origini divine e del loro sangue reale.

Rea Silvia - immagine della Regina Camilla
La regina Camilla

Romolo quindi raduna un gruppo di compagni contro Amulio, potendo anche contare su Remo; che era stato liberato da Numitore. Aiutati anche da un gruppo di pastori, i due ragazzi uccidono Amulio. Rimettono infine sul trono di Albalonga il legittimo re Numitore, il nonno. I gemelli tuttavia, non volendo vivere ad Alba Longa senza potervi regnare finché è in vita il nonno materno; ottengono il permesso di fondare una nuova città, nel luogo dove erano cresciuti. 

Camilla regina dei Volsci

Essendo gemelli, il rispetto per la primogenitura non poteva valere. Toccava agli dei che proteggevano quei luoghi indicare la via. Per interpretare i segni augurali degli aruspici, Romolo sceglie il Palatino e Remo l’Aventino. Il primo presagio di sei avvoltoi tocca a Remo. Dal momento che Romolo ne vede dodici quando ormai il presagio è annunciato.

Rea Silvia - Romolo E Remo nell'epico scontro
fonte foto – Wikipedia -Copyrighted

Intanto i rispettivi gruppi hanno già proclamato re entrambi. Alcuni sostengono di aver diritto al potere in base alla priorità nel tempo, gli altri in base al numero degli uccelli visti. Infine Remo, per prendere in giro il fratello, scavalcale mura appena erette, forse solo il solco sacro. Romolo, al colmo dell’ira, lo uccide aggiungendo queste parole di sfida: “Così, d’ora in poi, possa morire chiunque osi scavalcare le mie mura”. Romolo è il primo re e la città ha il nome del fratello, “ROMA”.

Rea Silvia, e la lupa palatina madri di Roma ultima modifica: 2021-04-21T09:00:00+02:00 da Redazione

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Interessante.

Simona

Grazie per l’attenzione

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