Santa Parasceve di Sezze, resta atavica, vetusta, come uno dei templi più antichi; recando e custodendo una fede antichissima, che da lontano giunse fin qui. Lontana nei millenni quella giovane cristiana che subì il martirio sotto gli imperatori romani Antonino Pio e Marco Aurelio, si racconta indomita.
Santa Parasceve di Sezze
Conoscere almeno in parte la storia di questa straordinaria martire cristiana, aiuta a capire l’importanza di questa chiesa setina; e a guardarla sotto una luce diversa. Orbene, la Chiesa ortodossa orientale riconosce Parasceva come la figlia dei greci Agatone e Politeia, cristiani molto credenti che avevano pregato tanti anni per avere la benedizione di un figlio. Parasceva nasce infine un venerdì nella periferia di Roma intorno all’anno 117; al tempo dell’imperatore romano Adriano.
Cresce nel segno di gratitudine a Cristo e nell’amore per lui. Si dedica alla scrittura, alla meditazione della Parola di Dio e converte molte persone alla fede. Si dice che sia stata molto bella e molto corteggiata. Pare che abbia rifiutato tutte le offerte di matrimonio e avrebbe insistito per vivere vergine come sposa di Cristo. A Sezze, la chiesa dedicata a Santa Parasceve, risale al XI secolo e oggi necessiterebbe di interventi molto concreti.
Santa Parasceve di Sezze a Porta Pascibella
Si trova nei pressi di “Porta Pascibella”, nome singolare. A ridosso della mastodontica cinta muraria poligonale. Proprio qui nei pressi della cinta muraria eterna, ci si incontrava per suggellare la fine delle guerre. Finiva l’odio e si stabiliva la pace. La storpiatura che vira al dialetto, lascia intendere qualcosa del tipo “è bello fare la pace”. Dunque qui a Sezze, durante il Medioevo Santa Parasceve era molto venerata e probabilmente anche molto prima.
Al punto che le fu dedicata quella che era una bellissima chiesa, ora caduta un po’ in disgrazia. Così antica la guardiamo, scostando le coltri del tempo, perché è fagocitata dall’insieme attorno. Un po’ ripiegata tra le pietre del tempo, ha un piccolo campanile a vela e del tutto rivestito esternamente di pietra calcarea sul lato sinistro. La chiesa è piuttosto piccola, oggi segnata dal tempo. E’ ad una sola navata, lì a troneggiare, schiacciando il paganesimo.
Mura Poligonali di Sezze
Elevandosi dalle mura poligonali dell’antica Setia, si staglia, e forse un tempo brillava davvero. Tra corsi e ricorsi storici, dopo molti secoli, sul finire dell’Ottocento la chiesa fu interamente ristrutturata; mutando sostanzialmente nell’aspetto architettonico. Molto bella e aggraziata è la pala d’altare settecentesca raffigurante il martirio di santa Parasceve, che oggi non è più nella sua sede originaria.
Come accennavo, fino al XVIII secolo la navata della chiesa si è mantenuta inalterata. In epoca relativamente recente, durante il secolo XX, precisamente negli anni ’20 furono eseguiti importanti restauri. Inoltre, nel dopoguerra, negli anni ’50 si è intervenuti per un nuovo altare maggiore e la sopraelevazione di una parte della sacrestia. La chiesa che come accennavo è di dimensioni modeste e a navata unica, è coperta da un tetto a padiglione; la cui struttura lignea è chiusa da un controsoffitto piano intonacato.
Mura poligonali setine del IV secolo
Sulla controfacciata sono murate due acquasantiere a conchiglia del XVIII secolo. E’ come se nella sua posizione, la chiesa “annunciasse” da una porta della città, dalle mura poligonali dei IV secolo, la parola di Cristo, dal verbo di una martire; quando le donne non potevano predicare, tanto meno il cristianesimo. Molto tempo è trascorso dagli ultimi restauri e il tempio necessiterebbe di una “revisione” robusta e di una “rinfrescata totale. Credo si comprenda meglio l’importanza di quest’antica chiesa, pensando che Santa Parasceve, quando aveva 20 anni, restò orfana, ereditando una grande fortuna, ma che vendette tutto distribuendo quasi tutto ai poveri. Ci troviamo quindi davanti ad una figura come San Francesco, ma molto precedente. Parasceve si occupò del sostegno di giovinette e vedove, ma sempre predicando il vangelo. Intorno ai 30 anni lascia Roma, viaggiando e predicando e non è inverosimile che sia stata anche da queste parti.
Chiese di Sezze
Evangelizzando da donna, cosa molto vietata, poiché c’erano molte persecuzioni, dimostrò grande fervore. Tacciata di eresia, Parasceve subì incredibili martiri, persecuzioni e addirittura Antonino Pio voleva farla imperatrice sposandola, tanto era bella, eppure lei non cedette mai.
Infine morì da martire dopo moltissime sofferenze, ma lasciando un’impronta profondissima. Per questo, per le mille sfumature della sua storia, dovremmo far rivivere non solo per importanza storica e architettonica, ma anche per l’importanza religiosa, quest’antica chiesa setina. Spero vivamente che si stanzino fondi necessari per far rivivere una chiesa che reca un significato così profondo.
Fonte foto -Facebook – Sezze
