Terracina archeologica, una meraviglia inaspettata sul mare - itLatina

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CICERONE COSA VEDERE

Terracina archeologica, una meraviglia inaspettata sul mare

Terracina archeologica - Duomo Di Terracina nella foto

Terracina archeologica, quindi non solo una località balneare, poiché cela e al tempo stesso svela, un’archeologia meravigliosa e molto importante. Orbene, la città sul litorale pontino, vanta un vasto patrimonio archeologico di inestimabile valore. Molti turisti che fanno i bagni o s’imbarcano per le isole, non immaginano neanche la bellezza del centro storico.

Terracina archeologica

Basta alzare il naso, verso il cuore del quartiere medioevale, sorgeva il centro monumentale di Terracina romana. Le sue rovine si trovano in parte fagocitate nelle costruzioni medioevali ed hanno come epicentro la grande piazza del Foro Emiliano. Esso  conserva ancora l’incredibile bianca pavimentazione originale. Molti dei reperti si possono ammirare a cielo aperto camminando.

strada - Via Appia nel centro storico

Nella visita al quartiere alto, ammiriamo mura, torri, porte, basolati e colonne, in un’estetica sorniona e aggraziata. In alto, sul monte che sovrasta la città, si osservano anche le grandiose costruzioni del tempio di Giove Anxur. Mistico e misterioso, attrae molti visitatori. E’ possibile visitare il Museo civico Pio Capponi, che custodisce reperti archeologici che vanno dalle prime testimonianze di presenza umana a Terracina; dal paleolitico superiore, come i resti di fauna fossile ed industria litica, emersi in località Riparo Salvini.

Terracina archeologica e tempio di Giove Anxur

Importante poi l’antica cerchia di mura dei Volsci, di cui rimangono poche tracce. Furono sormontate dalla nuova cerchia del V sec. a.C., che oggi sono sostegno e fondamenta di abitazioni e di una bella passeggiata pubblica. Al centro del quartiere medioevale, attorno al “Foro Emiliano”, vediamo nella grande spianata che conserva la pavimentazione originale, c’è un tratto dell’antica Via Appia su cui si affacciano i resti di un colonnato e del Teatro di Silla.

Terracina archeologica - Teatro Romano nel centro

Esso in parte è ricoperto da case medioevali. Seguendo il percorso dell’Appia in entrata ed uscita dal Foro, si trovano i resti del CAPITOLIUM e di un Arco Onorario. Nella parte bassa si trovano altre testimonianze romane, come i resti del Foro Severiano e di un Anfiteatro. In un giardino privato a fianco di Via Marconi si trovano i resti delle Terme Nettunie e, dal cancello d’ingresso; è visibile un bel tratto di basolato dell’Appia Traianea.

Teatro di Silla

Come dicevamo, salendo al Monte Sant’Angelo si raggiunge il grande complesso del Tempio di Giove Anxur. La Via Appia sarà costruita poco dopo, nel 312 a.C. Questo era un cammino alternativo alla Via Latina; che passava nella omonima valle interna del Basso Lazio, oltre i Monti Ausoni. Ancora oggi il collegamento Lazio-Campania si svolge su quelle due naturali direttrici. Una nell’entroterra dall’Autosole e Via Casilina nella Valle del Sacco Liri. Una nell’area costiera, ovvero Via Appia e Via Pontina, a seguire Via Flacca Domitiana, nell’Area Pontina.

Terracina archeologica - Capitulum nel centro cittadino

Anticamente, con i Romani, la città crebbe moltissimo, soprattutto per i traffici marittimi. Terracina divenne luogo amato e residenza di ricche famiglie. Lo testimonia anche l’opulenza monumentale della città tra il periodo di Silla e l’età di Traiano. Fu Traiano che effettuò il noto taglio del Promontorio del Pisco montano.

Via Flacca Domitiana

Ciò permise lo spostamento del percorso della Via Appia, che prima doveva scavalcare il monte a livello del mare. Ciò indusse lo sviluppo del porto e di un nuovo quartiere marittimo. Terracina nei secoli successivi, subì a saccheggi e distruzioni dopo il periodo romano. Riacquistò importanza nel Medioevo, essendo città di confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli. Infine, il nome di “Tarracina”, deriva dal locale popolo degli AUSONI.

Tempio Di Anxur - il tempio e i suoi resti

Ma per molti secoli la città conservò il nome volsco, cioè ANXUR; dalla divinità venerata sul vicino Monte Sant’Angelo. Quando essi, intorno al 500 a.C.  la conquistarono nella loro espansione verso il mare, così infine la chiamarono. Poi i Romani nel 406 a.C. conquistarono la città. Questa posizione era di grande importanza strategica; perché posta sulle pendici del promontorio degli Ausoni che, chiudeva il passaggio verso gli Ausoni.

Terracina archeologica, una meraviglia inaspettata sul mare ultima modifica: 2021-07-10T08:00:00+02:00 da Redazione

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