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Don Mario Sbarigia, l’esempio del sacerdote d’altri tempi che accoglieva e che ha tracciato un solco

Don Mario Sbarigia- Sacerdote in foto

Don Mario Sbarigia ci ha lasciati e il vuoto che resta, è fatto di un senso di smarrimento che oggi avvolge e dà le vertigini a molti cattolici, che si sentono un po’ orfani e un po’ più soli. Eppure oggi  direbbe di guardare cosa ha costruito con la sua comunità. Monsignor Mario Sbarigia aveva 82 anni e va via, per un’altra infida zampata del virus che ha falcidiato tante persone in questi ultimi anni.

Don Mario Sbarigia

Lo sgomento è stato tanto e a bocce ferme, una comunità cattolica che oggi sta lasciando molte chiese vuote, ha la consapevolezza che con guide piene di ardore, spirito santo e quella cultura del sacerdote di un tempo, tornerebbe in chiesa. Sbarigia del resto era originario di Filettino, un grazioso paesino di montagna, che in inverno è un presepio innevato.

Lassù, la gente di montagna è ancora genuina, cattolica e molto forte. La tempra del sacerdote di montagna, ci rimanda in qualche modo a Papa Giovanni XXIII. Sacerdote dalla metà degli anni sessanta, don Sbarigia ha visto cambiare l’Italia e se è vero che i principi cattolici non mutano, lui ha saputo parlare ad una società in divenire. Oggi c’è una comunità, quella di San Luca, in un quartiere di circa 20.000 abitanti, e non è poco, infatti, si tratta di una delle zone cittadine più popolose.

Parrocchia di San Luca di Latina

Tutti stimavano don Sbarigia, anche chi non è credente e lo conosceva con la sua parola cristallina. Latina negli anni ’70 brulicava di politica, cambiamenti e c’erano già ferite sociali da curare e famiglie che si stavano sgretolando. Era l’epoca del divorzio, del terrorismo, gli anni di piombo, l’aborto e molti erano smarriti. Io credo che don Sbarigia, parlando con la gente, abbia cercato nuove maniere di comunicare, senza giudicare in modo inflessibile, ma cercando di capire.

Filettino

Se si sgretolavano delle famiglie, i componenti erano comunque persone, fedeli che andavano cercando una nuova collocazione. Erano fedeli, cristiani e la porta della chiesa doveva restare non aperta, ma spalancata. Al riguardo, don Mario nel 2003 fondò il gruppo delle persone separate. Dimostrò freschezza e apertura. Anche chi è separato ha diritto a credere, sperare, essere accolto e avere una guida spirituale. La sua idea di chiesa era “popolare”.

Lab-Oratorio del Vangelo

Era semplice ma con un grande bagaglio culturale alle spalle e senza pregiudizi. Aveva capito che i ragazzi si salvano da bambini e aveva voluto il Lab-Oratorio del Vangelo. Tanti bimbi e adolescenti brulicanti in doposcuola parrocchiale anche in estate per fare sport e stare in parrocchia e non per strada in mezzo ai pericoli, erano una vittoria. Molti avrebbero dovuto prendere esempio da lui, per togliere manovalanza allo spaccio e non solo.

Era di mente fresca e duttile don Mario e da lui soprattutto molti sacerdoti dovrebbero prendere esempio. Fa cadere le braccia vedere oggi preti che accolgono in chiesa un po’ di fedeli, ma non li vedono, perché guardano altrove e parlano di problematiche che non appartengono a chi hanno davanti. Don Mario è stato il sacerdote della serata musical “Forza venite gente” sulla vita di San Francesco, dei suoi ragazzi della parrocchia.

Giornate mondiali della Gioventù – Don Mario Sbarigia

Gli stessi che spinse verso le Giornate Mondiali della Gioventù di Madrid, Rio de Janeiro, Cracovia e Panama, perché sapeva che erano e che sono loro il futuro della Chiesa dell’Apostolo Pietro. Lui, monsignor Sbarigia o solo don Mario era come un sindaco militante, con il vangelo in una mano e una carezza nell’altra. Contrastava con coraggio il gioco d’azzardo, le sostanze stupefacenti, perché chi sembrava perduto, poteva diventare impalcatura della chiesa di domani. Non era autoritario, ma autorevole e Latina lo piange perché era un pilastro di trasparenza e aveva donato tutto se stesso alla comunità. Era un po’ avanti negli anni, ma per la comunità, un prete come lui, non poteva andare in “pensione” e lui era sempre disponibile. La sua famiglia era qui, era Latina, era la gente.

Don Mario Sbarigia – Cattedrale di Santa Maria Goretti

Forse per umiltà non avrebbe voluto essere salutato nella Cattedrale di Santa Maria Goretti, ma era un atto dovuto e la gente del “popolo” era tanta e riconoscente. Lo è ancora perché era dalla parte dei poveri, perché non dimenticava chi andava a far battezzare un figlio, perché credeva nella pace e con fervore credeva nella partecipazione alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi.  

Fonte foto – Facebook

Don Mario Sbarigia, l’esempio del sacerdote d’altri tempi che accoglieva e che ha tracciato un solco ultima modifica: 2023-10-16T07:00:00+02:00 da Redazione

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