Ludovica Rocca e Giulia Galli, studentesse del Liceo Majorana di Latina, sono tornate dopo due mesi in California, dall’istituto Oceanografico (Scripps) dell’università di San Diego.
Ludovica Rocca e Giulia Galli
Le ragazze, si sono occupate della conta delle microfibre e delle microplastiche presenti nei campioni delle acque marine tirreniche locali; dati inviati al CNR Polar Science di Venezia allo Scripps. “Allo Scripps Institution of Oceanography siamo andate la prima volta con la nostra professoressa. L’edificio si chiama Hubbs Hall ed è stato costruito a ridosso della spiaggia, proprio davanti al molo dello Scripps (Scripps Pier), dove inizia l’oceano Pacifico.
Al laboratorio del prof Dimitri Deheyn siamo state accolte da Avery Dougherty, che si occupa del funzionamento del laboratorio. È lei che ci ha fatto vedere il microscopio ad epifluorescenza per la prima volta, ed è lei che ci ha insegnato ad usarlo”. E’ di non poco conto che studenti italiani siano così impegnati per lo studio e nella salvaguardia dei mari. Hanno potuto avvalersi di tecnologie molto avanzate entrando in contatto con scienziati di caratura internazionale.
Istituto oceanografico in California
Le studentesse, tra l’altro hanno partecipato al seminario di un ricercatore come prof Deheyn, sulle proprietà termiche del piumaggio dei pulcini di pinguino, all’Acquario Birch dello Scripps, di sera. Nel luogo preposto, enormi vasche riproducono l’ecosistema della foresta marina di kelp. Hanno anche potuto ascoltare Vladimir Ryabinin, oceanografo russo a capo dell’Intergovernmental Oceanographic Commission dell’Unesco.
Le studentesse del Majorana hanno potuto finanche confrontare le loro esperienze con studenti non solo statunitensi, ma anche provenienti da Cina, India, Arabia Saudita, nord ed est Europa. Orbene è stata la dottoressa Patrizia Pretto, con un passato di studi in microbiologia ambientale e impegno in biorisanamento di siti contaminati e responsabile del progetto MicroMarGlobal in Italia, che ha proposto all’Istituto Majorana ed ha preparato gli studenti. Ha creduto molto nel progetto MicroMar, che coincide con la visione e la rete dello Scripps del prof. Deheyn, che oggi esiste sotto il nome di MicroMar Global.
Progetto Micromar – microplastiche, salvaguardia dell’ambiente
La collaborazione con il Majorana è nata fortuitamente, grazie all’incontro con il dirigente Aversano e la dott.ssa Ruggieri che lì insegnava e che ha adattato e coordinato le attività del progetto prima all’interno dell’istituto superiore e poi in territorio nazionale ed europeo, gestendo la parte burocratica con l’istituto universitario californiano e i rapporti con le famiglie. Gli studenti durante l’intero anno scolastico hanno imparato a contare le microfibre sintetiche su foto al microscopio che l’istituto Scripps inviava.
Si è riusciti a instaurare un rapporto di collaborazione coesa che ha portato i ragazzi a scrivere un cv e a sostenere un colloquio in inglese via webinar. Orbene, il prof Deheyn ha dedicato la sua intera esistenza all’oceanografia, occupandosi tra le altre cose di inquinanti. Ora è un ricercatore noto per quanto riguarda il problema delle microplastiche in ambiente, la grande minaccia.
Istituto Majorana di Latina – Ludovica Rocca e Giulia Galli
Per la realizzazione dell’intero progetto dall’Italia, fondamentale è stato il contributo dell’amministrazione provinciale di Latina. E magari in fututo questo percorso di cittadinanza scientifica potrà estendersi anche ad altri istituti pontini. Sono occasioni uniche per i ragazzi, per enrare in contatto con team internazionali che operano nella ricerca scientifica. E’ evidente che abbiamo bisogno di sviluppare una nuova coscienza globale, di collaborare e unire le eccellenze, collegando il mondo scientifico alla gente, accorciando le distanze.
Dobbiamo farlo sviluppando un’attenzione ambientale indispensabile, non procrastinabile. Il tema delle microplastiche non riguarda solo i nostri mari poiché attraverso il pesce che mangiamo, le micro plastiche entrano nel nostro sangue. In ultima analisi è innegabile che i giovani siano le gambe su cui l’innovazione e la ricerca camminano. Si auspica che si possano favorire nuove occasioni simili a questa degli studenti del Majorana per avvicinare i giovani alla scienza.
Fonte foto – Facebook . Foto di copertina Linkedin relativa ad uno studio in immerisone dell’Istituto di San Diego
