Il Trombolotto in cucina per alcuni non è affatto una novità e nemmeno suona strano questo bizzarro nome, che sembra rimandare ad uno strano marchingegno, ma non è così. Innanzitutto il trombolotto è un limone selvatico, di trombolotto appunto, nome scientifico del Citrus Limon Cajetani, dal profumo che ricorda un po’ il cedro e il bergamotto.
Il trombolotto
Da questo agrume poi, si ricava una sorta di salsa che era in auge nel Medioevo, ma non in tutta Italia naturalmente. Il trombolotto era stato un po’ dimenticato e invece ora torna con il suo aroma prorompente, a base di un particolare limone. Si sa che il limone con il suo intenso profumo è sempre stato usato nei liquori o nei dolci. Ma questo particolare agrume è selvtico ed è sermonetano, originario quindi del basso Lazio.
Viviamo in un’epoca in cui si cerca di recuperare ricette antiche, libri polverosi e si va nei dirupi a trovare alberelli selvatici, con frutti che abbiamo visto solo in rari affreschi e che rischiano di estinguersi. Quindi, oggi questa particolarissima salsa è stata recuperata da antiche ricette dei monaci cistercensi, che in fatto di liquori, unguenti e cucina, ne sapevano eccome. Un tempo la preparazione della salsa del trombolotto si otteneva per infusione.
Cucina medievale
All’epoca ovviamente non esisteva il frigorifero e conservare le scorte in cucina non era semplice. La carne irrancidiva facilmente e il trombolotto per lo più serviva a nascondere odori acri e a camuffarli, cosa che non deve affatto scandalizzare. L’uso del Trombolotto sembra che sia stato in auge anche sulle tavole dei cavalieri templari. Grazie alle sue proprietà aveva un ruolo chiave durante molti luculliani e sfarzosi banchetti nobiliari dell’epoca, per ingentilire e aromatizzare le tante pietanze.
Questo limone, che oggi definiremmo esclusivo, unito con le olive, si metteva in infusione con varie erbe aromatiche tipiche della zona sermonetana dei monti Lepini per circa un mese, ovvero una fase lunare intera. Oggi, il procedimento evolvendosi, è sostanzialmente diverso, poiché i limoni passano attraverso il frantoio, dove si estrae sia il succo che gli oli essenziali della buccia. Si uniscono anche le olive per amalgamare i due sapori.
Cavalieri templari nel Lazio
Insomma, questo profumatissimo agrume, con olive e la selezione di circa 12 o 14 erbe di sottobosco di macchia mediterranea, compreso il fungo porcino la nepetella e l’origano selvatico, genera un prodotto fantastico. Gli usi del trombolotto oggi sono diversi in cucina. I cultori, specie in taluni ristoranti, lo usano maggiormente per ricette originali del Medioevo. Altri invece, più inclini alla sperimentazione, lo usano per pietanze e ricette moderne. Si può usare il trombolotto per condire la pasta fresca o usarlo come una sorta di bottarga.
Si tratta di un condimento particolare e versatile, adatto non solo ai primi piatti, ma anche a delle insalate tipicamente estive. Il trombolotto può facilmente essere usato per condire le bruschette, combinandosi in modo eccellente con tartufo e i funghi porcini. Può impreziosire antipasti e secondi piatti di carne. Finanche i carciofi della zona, possono avvalersi di questo esclusivo condimento.
Il trombolotto – salsa di agrumi erbe aromatiche e olive
Chi ha compiuto delle ricerche, ha fatto tornare in auge questo particolarissimo condimento, registrando perfino un marchio. Al riguardo non consiglio di farlo a casa, sarebbe complicato, finanche impossibile, ma suggerisco di fare una gita in zona sermonetana e acquistarlo direttamente sul posto, oppure di assaggiarlo proprio dove è nato.
