Matilde Celentano ha sconfitto il cancro. Da alcune ore la notizia rimbalza dalle testate giornalistiche, ai social che riguarda la prima cittadina di Latina.
Matilde Celentano ha sconfitto il cancro
Come altri personaggi pubblici, anche di risonanza nazionale, poche ore fa, in aula, il sindaco ha deciso di “mettere fino al chiacchiericcio e agli haters che scrivono che mi sono fatta il botulino, era cortisone. Ho avuto un tumore, ora sono guarita, e da oggi farò testimonianza come medico, come sindaco, per la cura, per la prevenzione”. Una malattia che spaventa al punto che tante donne, dopo i quarant’anni non fanno la mammografia, ahimè sbagliando.
Dare testimonianza, significa affrontare, ciò che fa ancora paura, ma che in moltissimi casi si può sconfiggere, riuscendo a condurre una vita normale. Specialmente nel caso del cancro al seno, in Italia, come dicono i dati, se preso in tempo, si cura. La dottoressa Celentano, è come se si fosse affacciata da una finestra ideale, per dire: “Eccomi, sono quella di sempre, ancora in pista e se ce l’ho fatta io, potete affrontarlo anche voi”.
Leoni da tantiera – haters
Il seno rappresenta il simbolo della femminilità, maternità e sessualità e un tumore che colpisce questa parte del corpo fa vacillare e si rischia di perdere tutte queste immagini di identificazione. Continuare a vivere, lavorare, occuparsi della casa, fare la spesa, uscire con gli amici, sono atti a cui non si deve rinunciare, se ci si sente di farlo.
Quella parrucca o l’inconfondibile foulard, tante donne oggi, riescono a portarli con uno spirito più forte e consapevole, grazie alla rete di sicurezza e all’empatia sempre più diffusa. E’ importante l’appoggio della famiglia e ancora di più del compagno, che se continua a guardare la moglie con gli occhi dell’amore, facendola sentire bella, fa più di qualunque medicina. La fiducia in se stesse e l’autostima possono sgretolarsi. La donna viene colta da un terremoto emotivo che inaspettatamente spazza via un’agenda di appuntamenti, impegni quotidiani, cene con gli amici.
Prevenzione tumore al seno
Per un periodo, che può essere anche piuttosto lungo, sembra che il ritmo della vita normale sia sospeso, ma non importa, perché ognuna deve prendersi il proprio tempo. Lo sconvolgimento emotivo provato spesso incide sulla vita sessuale, perché la donna si percepisce in imbarazzo nel mostrarsi all’altro. Il timore di non piacere potrebbe influire sul proprio desiderio sessuale ed è ancora lì che il compagno non deve far mancare amore e sostegno. “Non importa se sei stanca e hai quel foulard, sei sempre la più bella ai miei occhi”.
Condividere le proprie difficoltà e i propri vissuti anche con il partner può essere quindi un modo per affrontare questo momento critico e riscoprire gradualmente la propria intimità. E’ importante prendersi cura della propria bellezza e femminilità durante le cure. Per le donne che riescono a farlo è un ottimo passaggio, valorizzarsi,: truccarsi, usare parrucche o cappellini/fasce colorate, abiti femminili.
Mammografia dopo i quarant’anni
Sentirsi donna è uno stato mentale che andrebbe conservato e che va oltre la malattia. Per tutte le donne che invece fanno più fatica e che non ci riescono, bisogna ricordare che la cura della propria bellezza può prendere forme diverse. Può significare semplicemente saper godere di qualcosa di bello che ci circonda che non si era mai notato e che per la prima volta assume un significato diverso.
Quindi, il sostegno da parte della famiglia, del partner e degli amici è fondamentale; così come lo è quello di altre donne che hanno superato il tumore e possono rappresentare uno stimolo per affrontare questo delicato momento. L’ansia e la paura possono riaffiorare ogni qualvolta ci si debba sottoporre a controlli periodici.
Azalee AIRC – Matilde Celentano ha sconfitto il cancro
Ma tenendosi per mano, si può affrontare. Per questo è necessario non soffocare le proprie emozioni, non colpevolizzarsi e percorrere fino in fondo una strada complicata ma generativa di ricostruzione di sé e della propria immagine interiore. Occorre venire a patti con queste emozioni, senza farsi sopraffare dallo sconforto: è importante che l’umore sostenga il delicato percorso di guarigione. Accettare di aver avuto un tumore può richiedere molto tempo, talvolta anche diversi anni. Il lungo periodo di cura può essere paragonato a “una ricostruzione”, da un lato la consapevolezza di avere molti ostacoli da superare, dall’altro il sollievo e la forza che derivano dall’aver superato una prova importante.