Gaio Valerio Flacco nasce probabilmente a Sezze attorno all’anno 90 dopo Cristo. In uno dei manoscritti vaticani è identificato anche come Setino Balbo, il che lo inquadra chiaramente presso Setia, ovvero Sezze nel Lazio.
Gaio Valerio Flacco
Il setino è stato un poeta romano tra i principali esponenti della poesia epica dell’età flavia. Il solo scrittore antico che lo cita è Quintiliano, che nell’Institutio oratoria lamenta la sua prematura scomparsa come una grande perdita. Flacco è stato identificato come amico del poeta Marziale; dal prologo alla sua opera. Si sa che fu membro del collegio dei quindici, guardiani dei libri sibillini: era quindi membro della gens patrizia dei Valerii e l’ultimo membro noto del ramo dei Valerii Flacci. L’unica sua opera che abbiamo, è gli Argonautica, dedicata a Vespasiano per le sue conquiste in Britannia.
E’ scritta in parte durante la vittoria sui Giudei, o poco più tardi la distruzione di Gerusalemme da parte di Tito avvenuta nel 70. Pare, dai cenni nel testo sull’eruzione del Vesuvio (79), e dai riferimenti ad altri avvenimenti successivi, che la stesura del poema abbia tenuto occupato l’autore a lungo.
Gaio Valerio Flacco setino
Forse occupò anche due decenni. Molti hanno stimato positivamente lo stile di scrittura di Flacco; sottolineandone la vivacità nelle descrizioni e la sua sensibilità e l’intuito nella resa dei personaggi. Flacco ne descrive i caratteri e gli affetti, come con Medea. La sua espressione è pura, cristallina, e il suo stile molto corretto e puntuale. I suoi versi sono piuttosto lineari, in qualche modo, direi anche moderni. La sua poetica appare molto elaborata e ha ispirato molto nei secoli successivi.
Il modello dell’autore setino fu Virgilio. Egli era membro della gens patrizia dei Valerii e l’ultimo membro noto del ramo dei Valerii Flacci. Fu membro del “Quindecemviri sacris faciundis”; collegio dei quindici, guardiani dei libri sibillini. Gli Argonautica sono un poema epico in otto libri sulla conquista del Vello d’oro. Il poema è giunto tramandato molto frammentato, e finisce bruscamente.
Personaggi setini noti
Si arresta con la richiesta di Medea di accompagnare Giasone nel suo viaggio verso casa. L’oggetto dell’opera è quindi la glorificazione di Vespasiano. Lo è per aver reso più sicuro l’impero romano alla frontiera britannica e per avere favorito i viaggi nell’Oceano (allo stesso modo in cui l’Eusino fu aperto dalla nave Argo. Di lui si ricorda quindi il poema epico Argonautica. Ovvero la storia avventurosa di Giasone e il Vello d’oro. Lungo la strada a lui dedicata, e nei vicoli vicini, si può vagare cercando idealmente, godendo dell’architettura locale antica. Magari alla ricerca dello spirito epico dell’architettura setina. Il Poema termina con Giasone che sposa Medea e la porta con sé.
Le Argonautiche sono quindi una libera imitazione e in parte rielaborazione del poema dal titolo omonimo di Apollonio Rodio, già famoso presso i Romani nella versione e adattamento di Publio Terenzio Varrone Atacino.
Argonautica
Ottenute però aggiungendo, togliendo e modificando varie parti. Vespasiano è l’eroe che ha reso più sicura la frontiera britannica, glorificando a sua volta Roma. Fu scritto in parte durante la vittoria sui Giudei, o poco più tardi della distruzione di Gerusalemme da parte di Tito avvenuta nel 70. Interessanti i riferimenti ai momenti storici che si possono fare studiando l’opera. Dagli accenni all’eruzione del Vesuvio e da avvenimenti successivi, si deduce che la stesura del poema abbia richiesto un paio di decenni.
