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CIBO CUCINA TRADIZIONALE

Rane al forno o fritte, una tradizione che ha fatto storia

rane al forno - Ranette con panatura

Rane al forno, una bontà. Da queste parti, cucinare e mangiare le rane, era una tradizione molto consolidata, forse anche qualcosa in più. Si tratta di una cultura antica, che derivava dalla ricchezza di un territorio che offriva molto e che oggi è molto cambiato.

Rane al forno

La cucina setina tradizionale era legata alla cultura, la religione, e tanto altro ancora. Quel gracidare un po’ persistente dei fossati, si è affievolito lentamente e ora è piuttosto silente. In un’epoca lontana, si andava a caccia di rane e non tanto con la canna da pesca, bensì c’era una maestria, un guizzo con cui si acchiappava la bestiola.

rane al forno - Rane impiattate

Nelle città come Roma arrivavano i venditori di ranocchie, ambulanti una vera professione. Ma qui in zona, non erano pochi i ragazzetti che le “acchiappavano” in assoluta autonomia. Guardando il film ‘900 di Bernardo Bertolucci, si vede come questi bimbetti catturavano “i ranocchi”. I professionisti avevano gli stivali di gomma, ma tanti ragazzini con le braghette corte, saltellavano e si appostavano a piedi nudi, come cecchini in trincea. C’era chi usava una canna con una lumaca legata, ghiotto boccone per il ranocchio in cerca di una preda.

Rane fritte o rane al forno

Poi a casa, qualcuno faceva gran festa in cucina. Tuttavia per fare un bel bottino, bisognava anche conoscere i fossi, quelli giusti ed essere molto arguti, perché si sa, quelle “saltano” veloci. La palude era una zona da cui stare lontani, di cui diffidavano un po’ tutti. Eppure svicolare per acchiappare rane, restare un po’ ai margini, era una bella sfida. La cultura rurale conosceva i cicli della natura e ad esempio si sapeva che nel mese di marzo non si poteva andare a caccia o pesca che dir si voglia. Non si poteva perché le rane avevano le uova in pancia.

rane al forno - Rana nello stagno

Era un modo per non danneggiare il ciclo della natura e per non sterminare la specie, favorendone invece la riproduzione. Le rane erano un vero toccasana e forse oggi tanti che storceranno la bocca un po’ disgustati o alzeranno il sopracciglio, neanche immaginano che ricchezza erano queste rane.

Brodo di ranocchi

Erano ricercate per fare un brodo saporito, il famoso “brodo di ranocchi”, che anche se leggero, era un ottimo ricostituente, per chi era cagionevole o in convalescenza. Le ricercavano coloro i quali avevano dei disturbi di stomaco. Le mamme si fidavano più di quel brodo, che di certe iniezioni oleose, di cui si diffidava alquanto. Quel brodetto, aveva un odore intenso, particolare, che identificava molto la pietanza. E si mangiava intingendo anche dei pezzi di pane, anche tostato talvolta, come con la pasta e fagioli. Alcune ricette con “i ranocchi” sono piuttosto facili da realizzare.

Rane al forno - Rana Cartoon che cucina

Del resto basta pulire, eviscerare e passare nella farina le “bestioline”, per poi tuffarle in padella in abbonante olio bollente per friggerle a dovere. Il sapore è unico, riconoscibile, e taluni lo riconducono un po’ al pollo del supermercato, non quello ruspante. Come dicevo, s’infarinavano, avendo cura di condirle con olio peperoncino.

Ranocchi fritti

Poi si aggiungeva pomodoro in pezzettini tagliati e sminuzzati. Si metteva in una leccarda, una bella teglia, e s’infornava. Naturalmente però si andava al forno a legna, dopo le infornate di pane. Dopo l’ultima sfornata si passava a queste pietanze, con dei turni stabiliti. Storie d’altri tempi di brodini corroboranti e borbottanti su stufe a legna, e ranocchi fritti, che erano parte integrante della dieta della popolazione.

Rane al forno o fritte, una tradizione che ha fatto storia ultima modifica: 2023-01-19T07:00:00+01:00 da Redazione

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