Vittorio Quattrini imprenditore setino aggredito in Romania, resta indomito e adamantino

Vittorio Quattrini setino, figlio di questi Lepini, da tempo ha i suoi interessi imprenditoriali in Romania, paese dell’unione europea, che ha in se gran parte di cultura italiana. Fu un imperatore romano a dare a quella terra una dignità di nazione e non solo. l’esercito romano, si ritirò solo 900 anni fa ed è forte il legame che persiste.

Vittorio Quattrini imprenditore setino

Tornando a Quattrini, egli si trovava a Copalau, piccolo centro di questo paese ai confini dell’Europa dell’est. Da sempre imprenditore agricolo, nell’agro pontino ha potuto trovare la migliore delle “palestre”, ma lontano da casa si è trovato in una spiacevole disavventura. E’ accaduto così, in modo pressoché improvviso che tutto è precipitato. Mentre stava trebbiando i girasoli, a Quattrini si sono approssimati Costantin Balineanu, il vice sindaco del paese, con il sindaco Ciprian Ivanov.

Trattandosi di autorità; persone che dovrebbero mantenere l’ordine e calmare gli animi, non ci si sarebbe aspettati un’aggressione. Dalle parole si è passati precipitosamente ai fatti e tra improperi e parole grosse, Balineanu avrebbe estratto un arnese, forse una mazzetta che aveva in auto e ha iniziato a colpire Quattrini. Le ferite sono evidenti dalla foto. Credo sia giusto rivendicare, come molte altre volte è accaduto, il gran lavoro di un imprenditore italiano.

Imperatore Traiano

Vittorio Quattrini come dicevo, originario di Sezze, ha la “buccia dura”, da buon setino. A quanto pare, si è trasferito in Romania intorno al duemila dieci circa, investendo, dove c’erano dei latifondi, investendo esperienza, noau, e mezzi, per ridare vita a terreni abbandonati, non coltivati dai tempi della caduta del regime del famigerato dittatore Ceausescu. Molti lasciarono quelle terre e alla prima occasione sono emigrati, tanti anche in Italia, per una vita più “all’occidentale” forse.

Dopo tanti anni, Quattrini che ha fatto l’emigrazione inversa, hoggi a una fiorente azienda agricola e non poteva non essere notato. Lavora e insiste su latifondi che si aggirano su più di trecentocinquanta ettari, seminati a grano, e cereali. Credo sia superfluo specificare che i grandi “granai dell’Ucraina, come della Romania, forniscono grano che oggi è indispensabile. Lo spirito imprenditoriale però si è ulteriormente allargato verso attività che fornisce materiale edile.

Agro Pontino

Prendere un mucchio di terra abbandonata e farne qualcosa di grande, non è cosa da poco. Fa pensare alle bellissime fattorie che gli italiani avevano realizzato in Libia, strappando la terra al deserto, con fantastici agrumeti. Un giorno con il regime di Gheddafi, furono tutti cacciati e il deserto si riprese tutto. I grandi risultati dell’imprenditore setino, hanno dunque attirato fortemente l’attenzione di chi, guardando tanta “grazia di Dio”, si frega le mani. L’aggressione, tra l’altro ripresa con uno smartphone non deve cadere nel vuoto, considerando che ci sono state tensioni precedenti.

Sembra che si voglia sottrarre i terreni e le attività a Quattrini. Nonostante ciò, il setino è deciso a difendere ciò che ha costruito con il sudore della sua fronte. “Non voglio cedere alle intimidazioni. Ho investito quasi un milione di euro, mi sono indebitato, ma ho messo su un’attività tutta mia, che va bene.

Italiani nel mondo – Vittorio Quattrini

Ora il sindaco ha deciso che vuole fare l’agricoltore e sta cercando di prendersi quello che ho costruito. Ma non me ne andrò, questa è la mia vita ora”.

Sembra che l’ispettorato di polizia della contea di Botosani abbia avviato un’indagine formale per aggressione. Considerando i rapporti stretti tra Italia e Romania, è giusto fare chiarezza. Auspichiamo che la diplomazia italiana, metta in campo tutte le energie, l’attenzione e le forze possibili, per tutelare un onesto lavoratore italiano.

E’ encomiabile il coraggio di Vittorio e Sezze è tutta con lei. Che non cada l’attenzione per un imprenditore che è un esempio e un po’ simbolo della lotta contro la corruzione e l’abuso di potere.