Agro Pontino, dai Volsci alla bonifica di Leonardo Da Vinci - itLatina

itLatina

STORIA STORIE

Agro Pontino, dai Volsci alla bonifica di Leonardo Da Vinci

Agro pontino - la regina Camilla e la Palude

Agro Pontino storia e leggenda, da una preistoria rarefatta, frammista a mitologia, ammantata di favole, di terre selvagge, ma ricche. Accarezziamo una storia che è parte di noi e che talvolta resta nascosta tra le pieghe di libri celati, che infine vanno svelati.

Agro pontino storia e leggenda

In tempi non precisabili nei quali la preistoria si fonde con la leggenda, troviamo già le “paludi Pontine” coronate dalle sue vetuste città: Sezze, Terracina, Norma, l’antica Norba che Livio descriveva come la roccaforte a guardia dell’Agro Pontino, fedelissima a Roma. Qui sono visibili tracce di vita risalenti agli albori della civiltà umana, nonché vestigia di mura ciclopiche.

Agro pontino - Teodorico in una litografia
Teodorico

In ogni caso, qui vivevano degli uomini stabilmente già 300.000 anni fa. Sembra poi che il nome derivi direttamente da “Pontus”, ovvero mare, una vasta distesa d’acqua, che si fondeva con la natura selvaggia. Eppure questa zona del basso Lazio, che è stata dominata dall’antichissima e fiera stirpe Volsca, svela altre tracce. Qui c’era la città  volsca “Suessa Pometia” quindi “ager pometinus” di cui però le tracce sono ahimè ancora più evanescenti. I nostri cardini, sono ancor di più legati alla cultura romana e quella greca.

Leonardo Da Vinci e la bonifica pontina

E’ piuttosto attendibile l’idea che dal romano “Pomptinus”, si può andare indietro al greco “pèmpte”, che vuol dire quinta. Al riguardo, i Greci che navigavano costeggiando, incontravano questa costa e vedevano la palude. Quindi dopo la quinta isola delle Ponziane, incontravano questa zona. In ogni caso, l’Agro Pontino di oggi, in epoca romana, non era terra di nessuno, anzi.

Agro pontino- Leone X il papa della bonifica
Leone X

Questo territorio compreso tra  i Monti Lepini e gli Ausoni, il Mar Tirreno e il promontorio del Circeo, non aveva però un confine ben definito. Non si distingueva sensibilmente l’Agro pontino da quello romano. Era il fiume Astura ad essere una sorta di confine. Immaginiamo una linea partire pressappoco dai piedi della collina di Cori e arrivare fino ai piedi dell’altura su cui è posta Lanuvio. Di fatto l’Agro Pontino è rimasto per secoli una sconfinata palude, poiché non avveniva il naturale deflusso delle acque verso il mare.

Paludi pontine e bonifica dei Volsci

Naturalmente parlo di piogge, sorgenti e acque stagnanti. Esistono certamente antiche carte geografiche della regione, ma sono poche, imprecise, contrastanti tra loro e così alimentano le leggende. Dionigi di Alicarnasso descrisse la zona come “una distesa di terreni permanentemente paludosi” e in un’altra afferma che la pianura pontina era in una “ottima posizione”.

Agro pontino- Giuliano De Medici in una scultura
Giuliano De Medici

Tito Livio dice che nella zona esistevano già da tempo paludi, ma poi dice anche: “si dice che in quel luogo fiorissero un tempo 23 città”. Eppure i Volsci, sempre loro, prima di Roma, con un sistema di drenaggio, fatto di cunicoli, incredibili e insuperati, riuscirono a domare le acque. Ottennero una terra prosperosa e fertile tra il V e VI secolo A.C. La decadenza dei Volsci, probabilmente significò un nuovo impaludamento. In epoca romana qualcosa cambia ma non in modo radicale. Il primo vero progetto visionario per disegno per domare “le paludi Pontine” risale a Cesare.

Camilla regina dei Volsci

Ne parla Plutarco, ma anche il critico Cicerone, che riteneva assurda l’idea. Successivamente anche Augusto, Nerone, Domiziano, Nerva, e Traiano soprattutto, affrontano l’impresa, che sembra inaffrontabile però. Ironia della sorte, sarà un principe barbaro, Teodorico, a riuscire a prosciugare le paludi. Egli riesce nell’impresa, ma sappiamo anche che nel Medio Evo il terreno recuperato era già preda delle acque. Sotto

Panorama - Leonardo Da Vinci
Leonardo e il progetto della bonifica pontina

Carlo Magno le Paludi Pontine passano nelle mani dei pontefici romani, per restarlo molo a lungo. Tuttavia, dobbiamo arrivare a Leone X, molto ambizioso, che voleva essere ricordato per la “Grande bonifica”. Il Pontefice affida l’incarico a suo fratello Giuliano de’ Medici, concedendogli, a titolo di donazione, tutta la pianura che sarebbe stata liberata dalle acque. E’ di questo periodo un progetto poco noto legato al genio di Leonardo da Vinci. Esiste una carta manoscritta di Leonardo che riproduce l’Agro Pontino con il tracciato delle due opere da eseguire.

Agro pontino storia e leggenda – Rio Martino

Parliamo dell’ampliamento e della sistemazione del Rio Martino e del Portatore. Tra corsi e ricorsi storici, i lavori proseguono facendo emergere finalmente alcune terre sommerse da secoli. Eppure, quando sembra ormai  vicino a portare a compimento con successo l’impresa, Giuliano de’ Medici morì. Tuttavia, l’impresa, anche se parziale, produce risultati. Proficua e duratura dimostra finalmente che il prosciugamento delle “Paludi Pontine” è possibile. Seguono altri progetti, di una certa importanza, eppure alla fine del ‘500, la bonifica regredisce di nuovo. Dobbiamo arrivare all’epoca moderna del ‘900 per la bonifica “radicale”. Eppure per millenni la gente qui ha convissuto con la palude, traendone anche sostentamento. I Volsci la dominarono, e probabilmente qui imperversò la leggendaria Camilla regina dei Volsci. Sembra di vederla cavalcare con all’orizzonte meravigliose terre selvagge su cui regnava.

Agro Pontino, dai Volsci alla bonifica di Leonardo Da Vinci ultima modifica: 2024-03-05T11:52:09+01:00 da Redazione

Commenti

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top
0
Would love your thoughts, please comment.x