La Casa del Combattente, la dimora legittima delle associazioni - itLatina

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ASSOCIAZIONI EDIFICI STORICI

La Casa del Combattente, la dimora legittima delle associazioni

La casa del combattente - Edificio Con Bandiera che sventola

La casa del combattente di Latina, è stata progettata dall’architetto o Frezzotti e terminata nel 1933; come evidenziato da una targa sulla facciata, lì a memoria dei posteri. Ce ne parla l’avvocato Simone Di Leginio; presidente dell’associazione combattenti e reduci della sez. di Latina. La casa nasce proprio con la fondazione di “Littoria”, poi Latina, circolo dopolavoro; sede dell’associazione Madri e Vedove dei caduti in guerra. Inoltre dell’Associazione Mutilati, dell’Associazione Combattenti, realizzato dall’Opera Nazionale Combattenti (O.N.C.); cosa non poco importante, anzi evocativa.

La Casa del Combattente

Gli ex combattenti, con fatica e lavoro hanno tirato su l’edificio e lo hanno sicuramente fatto; con uno stato d’animo pieno di fierezza e orgoglio. Lo hanno fatto; pensando che dopo di loro, qualcuno avrebbe tutelato quei valori difesi al fronte.

La casa del combattente - Casa Del Combattente In Costruzione nel 1932

L’edificio oggi tra l’altro è sottoposto a vincolo artistico e storico. Inoltre, sono ad occhio nudo, vediamo quattro medaglioni sui temi degli effetti della guerra, che decorano tre lati dell’edificio. All’interno è conservato l’originale della cuspide; un’aquila dell’obelisco, parte integrante e riferimento visivo del Monumento ai caduti di tutte le guerre. Questo realizzato nel Parco Comunale intitolato ad Arnaldo Mussolini nel 1956/57; su progetto dell’Arch. Frezzotti. Ecco, ce n’è abbastanza per blindare e custodire un luogo carico di storia, di simboli, una delle pietre angolari della città, che deve restare “integra”; ed essere tramandata ai posteri nel migliore dei modi; con la stessa fierezza con sui è stata eretta.  

La casa del combattente e le associazioni di reduci

Quindi ci troviamo in modo incontrovertibile; di fronte ad un pezzo di storia d’Italia e le associazioni che “vi albergano”; desiderano continuare ad essere depositari di tali valori. Lì sono passate generazioni, tra pareti foderate di emozioni e sentimenti, e gli associati desiderano fare ancora di più. Tuttavia, è stato dato un preavviso di 25 giorni; per effettuare le valutazioni su edifici e possibili soluzioni alternative.

La casa del combattente - Edificio Storico odierno

Le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, dovrebbero lasciare la Casa del Combattente; senza distinzione tra chi è in possesso di contratto di locazione, comprese quelle in attesa di poter stipulare il contratto. Questo strappo, costituirebbe aldilà del fatto burocratico, una lacerazione storica con la città che sta per compiere 89 anni; creando una discontinuità. La casa del combattente è una pietra miliare e la sua stessa; funzione è interconnessa con le associazioni che in essa hanno sede; s’intersecano.

Edifici storici

Dividere l’edificio dalle associazioni, sarebbe come interdire uno stadio al campionato di calcio per giocarvi dei tornei di scacchi. Sarebbe come togliere dei fiori da un’aiuola; e metterli in un cassetto. Il rispetto dei valori e della tradizione espressi dalle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, passa attraverso quei reduci, quei mutilati, orfani e vedove. Come accennavamo, l’edificio fin dalla fondazione della Città ebbe come destinazione quella di ospitare le Associazioni costituite per tutelare Combattenti; Reduci, e Famiglie vittime.

La casa del combattente - Terra Pontina e il museo

Esse vanno fiere delle iniziative filantropiche, sociali e culturali che svolgono. Tra l’altro non dimentichiamo il gesto simbolico della cittadinanza al milite ignoto, voluta dall’associazione dei reduci; quindi permane il valore emozionale. Anzi, forse nella nostra epoca, in cui alcuni valori vacillano, tali funzioni dovrebbero essere rafforzate. Tutto ciò per custodire e tramandare la memoria di militi e non solo, che hanno dato la loro vita per la Patria.

La Casa del Combattente, la dimora legittima delle associazioni ultima modifica: 2021-04-22T08:00:00+02:00 da simona aiuti

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Nicola De Felice

Concordo pienamente. Non si possono non riconoscere i valori e il significato che la storia assegna a una dimora dedicata a chi ha sacrificato la vita al servizio della patria con spirito di servizio e senso dello Stato. Non si può accettare un burocratico atto di sfratto da parte di un solerte funzionario dell’agenzia del demanio solo perché questo stesso non si rende conto della gravità morale ed etica del suo operato.

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