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Cefalea e invalidità nel Lazio. La Regione ascolti i pazienti

Cefalea e invalidità nel Lazio- Emicrania in foto

Cefalea e invalidità nel Lazio, una regione in cui siamo in grave ritardo nelle risposte, come del resto accade anche in parecchie altre regioni. Non molti lo sanno, ma pochi anni fa la cefalea è stata riconosciuta ufficialmente come grave malattia sociale. Il decreto però trova “sorde”, troppe regioni.

Cefalea e invalidità nel Lazio

La cefalea è una patologia strisciante, che tra l’altro conosco molto bene, poiché ne soffro in modo costante. Naturalmente si fa riferimento alla cefalea primaria cronica, che però deve accertare uno specialista attraverso un’apposita diagnosi effettuata. Tale prassi deve avvenire presso un centro accreditato per la diagnosi e cura delle cefalee, verificando che stia durando almeno da un anno. Fin qui tutto sembra semplice, ma non è così.

Cefalea e invalidità nel Lazio - Uomo Emicranico in foto

Alcuni prendono sottogamba questa malattia sociale, che coinvolge moltissime persone. Incide sulla società civile e per questo si devono predisporre degli strumenti di cura e supporto. Sovente si confonde il riconoscimento della cefalea come malattia sociale con il riconoscimento della cefalea stessa come malattia invalidante. Le due cose sono diverse e non vanno confuse. Si può riconoscere una percentuale autonoma di invalidità civile che comunque non supera il 46%. Lo status del disturbo, può portare all’ottenimento di una percentuale di disabilità.

Emicrania e invalidità

Si può maturare dei presupposti per la Legge 104 con relativo assegno, mensile, di invalidità civile di 287 euro. Già, ma il Lazio resta inerme. In ogni caso, in sede preposta, l’emicrania si può quindi valutare anche con altre patologie al fine del riconoscimento dell’invalidità. Nel caso si deve capire come incide nella vita del richiedente. Se influisce sulla capacità lavorativa o sulla capacità di svolgere i compiti della propria età.

Cefalea e invalidità nel Lazio- Soggetto Emicranico con maglioncino rosso

Molti ignorano che la cefalea può manifestarsi con un fastidioso mal di testa ma, ma anche con una sofferenza costante che crea notevoli disagi a chi li vive. Quello che colpisce e indigna chi soffre di questa malattia, è che questi concetti rimangono “chiacchiere”. Il fatto che il decreto pubblicato in gazzetta contenga le linee di indirizzo alle quali dovrebbero rispondere tutti i progetti sperimentali, resta cosa morta. Per decreto, le Regioni dovrebbero sviluppare dei progetti.

Ministero della Salute e cefalea

Dovrebbero essere volti a migliorare la presa in carico delle persone affette da cefalea prima cronica, ma non accade, tranne in rari casi. Si dovrebbe avviare/implementare, a livello regionale, dei modelli innovativi di presa in carico dei pazienti. Farlo mediante lo sviluppo di percorsi integrati di diagnosi e cura. Tale situazione al fine di strutturare una rete di collaborazione tra i diversi professionisti (specialista del centro cefalea di II livello, specialista ambulatoriale, medico di medicina generale, medici di pronto soccorso, etc.).

Cefalea e invalidità nel Lazio- Emicrania alle tempie

Si dovrebbe prevedere/implementare il coinvolgimento di specialisti, ma neanche questo accade. Questo dice il decreto, ma nessuna di queste iniziative ha preso il via. Orbene, per quanto riguarda il Lazio, già nel settembre 2013 in Regione c’è stata una proposta di legge n 66 per “Riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale”, affinché il Ministro della Salute provvedesse con proprio decreto a modificare il DM 20 dicembre 1961.

Decreto del 202° per cefalea – Cefalea e invalidità nel Lazio

Farlo inserendo la cefalea cronica nell’elenco delle “Forme morbose da qualificarsi malattie sociali”. Ora il decreto del 202° c’è ma non ha avuto seguito, perché la Regione Lazio non la applica? Oggi, solo la Regione Lombardia nel 2006 e la Valle D’Aosta nel 2010 hanno emanato circolari che dettano le “indicazioni operative per la valutazione percentuale delle cefalee”. Lo hanno fatto mediante una sistema tabellare ad hoc, da aggiungere al sistema tabellare nazionale quale strumento utile da far applicare alle Commissioni preposte. E’ grave che addirittura diciotto regioni siano inermi e tra queste ci sia la popolosa Regione Lazio. La malattia condiziona fortemente la vita lavorativa e sociale delle persone. Il danno ha una ricaduta con effetto domino non da poco. Lavorare meno, significa produrre meno. Per non parlare delle cure, spesso molto costose e a carico del paziente. Le migliaia di pazienti attendono una risposta.

Cefalea e invalidità nel Lazio. La Regione ascolti i pazienti ultima modifica: 2023-10-24T07:00:00+02:00 da Redazione

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