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ITINERARI STORIA

La Via Setina, oggi potenziale risorsa turistica

La via setina - Scarpe romane

La via Setina, nella memoria. Salendo e arrancando per le ben note “coste di Sezze” ormai da tanto tempo, non si sa nemmeno che esisteva un’altra strada lì a due passi, tra la vegetazione, che ha servito per secoli il territorio. La Via Setina era una strada non poco importante che da Roma, arrivava fino a Terracina, prima che si tracciasse la Via Appia.

La via setina

Il primo riferimento di epoca moderna alla via Setina risale al XVII secolo, in cui si indica anche come strada romana per Napoli. La strada, come direbbero i romani, principiava ovviamente da Roma, tra l’Aventino ed il Celio. Transitava per l’antica Alba Longa, poi passava per Velletri e proseguiva andando verso la bella Sezze, che anticamente si chiamava Setia, da cui la via prende il nome.

Esempio
La via setina – esempio di pavimentazione romana

Infine si concludeva di fatto a Terracina. Si tratta quindi di una via antica, un po’ mangiata dal tempo, finanche abbandonata, che però è là, resiste nel suo tracciato che si dimostra “incancellabile”. E’ una via che per circa 1000 anni sostituì il rettilineo pontino della Regina Viarum che era di fatto allagato per il ritorno delle Paludi Pontine, da Cisterna Neronis a Terracina. Soltanto con la bonifica di Pio VI del 1777 riaprì, continuando a servire il territorio.

Vie consolari

Come dicevo, era una strada importante, che cita tra l’altro Gellio nelle sue Noctes Atticae. Ancora oggi facendo trekking si ripercorrono parti di questa via nei pressi di Sezze. Inoltre più in là, di questa antica via romana, vi sono tratti definiti, ad esempio a nord di Cisterna di Latina. Naturalmente, come accade per tante faccende della vita, il pesce grande mangia quello piccolo, e l’uso della via, seppur importante per “i locali”, andò un po’ in secondo piano rispetto all’Appia.

La via SEtina  - Piccola Via restaurata

Quest’ultima, comoda, pratica, lineare, lambiva per lo più la costa, collegando Roma al Sud della penisola, insistendo su un percorso scorrevole. Di fatto, quando l’Appia fu lastricata, nel 312 d.C., la via Setina subì meno manutenzione, come strada di lunga percorrenza. Come molti sapranno, la via setina era, ed è ricostruendola idealmente un po’ tortuosa, dovendo affrontare zone collinari.

Via Appia

Oggi, facendo passeggiate archeologiche, lungo il tracciato della via setina, si può ben comprendere quanto sia importante fare una manutenzione di questa via, o di ciò che ne resta. Naturalmente oggi la via setina non possiamo intenderla come un “unicum”, ma facente parte del Monumento Naturale superfici calcaree con impronte di Dinosauri a Sezze. Natura, geologia, storia e archeologia vanno insieme. Del resto la valorizzazione del territorio porta beneficio all’immagine, ma anche alle tasche se attrae turisti e visitatori. Si tratta di azioni necessarie da affrontare ancora nel tempo in modo coesi, con le varie forze della comunità circostante.

La via setina  - Costruzione Di Via Romana nel disegno

Tutto ciò per uno sviluppo del territorio che rappresenta una grande risorsa per il nostro paese. Tra vie antiche, sorgenti e orme dei dinosauri, dobbiamo immaginare un parco tutto da godere. Sicuramente la via setina e la natura che l’avvolge, è un tracciato da riqualificare in funzione di un eco-turismo ricco.

La Via setina – Via Appia Antica

Si possono fare  passeggiate dolci, oppure trekking, poi andare in bici e non si deve trascurare una gita in canoa nel fiume Ufente. In basso poi c’è la via Francigena del Sud. Si può anche partire dal centro storico del Paese di Sezze, per poi scendere da qui per l’antica via Setina.

La Via Setina, oggi potenziale risorsa turistica ultima modifica: 2024-03-11T09:48:02+01:00 da simona aiuti

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