Servio Sulpicio Galba nato a Terracina, eccolo in una ricostruzione facciale - itLatina

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MEMORIA PERSONAGGI

Servio Sulpicio Galba nato a Terracina, eccolo in una ricostruzione facciale

Servio Sulpicio Galba- Terracina in foto

Servio Sulpicio Galba nasce a Terracina ed è stato  un imperatore romano che ha percorso una lunga carriera con incarichi da assolvere ai quattro angoli dell’impero. Galba, figlio di questa terra pontina, discendeva da nobile stirpe da entrambi i genitori, infarcita di storici, letterati, avvocati e oratori.

Servio Sulpicio Galba

Si sposò due volte. Dalla prima moglie, Mummia Acaica, ebbe due figli, mentre non sono noti altri eredi dalla seconda, Livia Ocellina. Come il fratello Gaio Sulpicio Galba prima, intraprese l’attività politica, ma con maggior fortuna. Tra l’altro la sua ascesa fu profetizzata da Augusto e da Tiberio, il quale gli disse: “Anche tu, Galba, assaggerai l’impero”.

Tra corsi e ricorsi storici, alla morte di Caligola rifiutò l’invito di farsi avanti per l’impero e servì lealmente Claudio che, riconoscente, lo accolse nella sua cerchia più ristretta di amici e lo tenne in così grande considerazione da rimandare la spedizione britannica avendo saputo di una sua malattia. Tra l’altro resse l’Africa proconsolare che, turbata da disordini, con lui trovò un periodo di pace. Per i suoi successi ottenne le insegne trionfali e il sacerdozio ai collegi dei Quindicemviri, dei Tizii e degli Augustali.

Pontini illustri – Servio Sulpicio Galba

Con l’ascesa al trono di Nerone visse in disparte nelle sue proprietà a Fondi e a Terracina, spostandosi raramente e mai senza portare con sé la propria fortuna privata di un milione di sesterzi. Poi, nel 61, ricevette il comando della Spagna Tarraconese. Resse per otto anni questa provincia, ma prese decisioni truci e controverse. In seguito tenne un atteggiamento più cauto e dimesso.

Servio Sulpicio Galba- Galba in una ricostruzione

Nel divenire, tra incarichi e sconvolgimenti storici, il suo potere, ben presto apparve debole e precario. Il viaggio di Galba per raggiungere Roma fu assai lento e segnato dal sangue e dai tumulti. Giunto a Roma nell’ottobre del 68, impose ai marinai reclutati da Nerone in una legione di ritornare alla condizione originaria e, quando questi si ribellarono, fece reprimere la rivolta con estrema ferocia. Sangue, tumulti, instabilità erano cattivi presagi. La situazione era resa ancor più compromessa dallo stato disastroso delle pubbliche finanze.

Mausoleo di Sesto Giulio Frantino

Erano stremate dai 2 miliardi e 200 milioni di sesterzi elargiti da Nerone. In conseguenza di tutto ciò, Galba, già inviso ai soldati, perse anche l’appoggio di gran parte della popolazione. Molti rimpiangevano Nerone. Nel frattempo, la situazione nelle province della Gallia Belgica e della Germania superiore e inferiore precipitava. Dopo alcuni mesi con l’esercito allo sbando, Galba si decise a inviare un nuovo legato nella Germania inferiore, scegliendo, tra Aulo Vitellio, ma era l’uomo sbagliato.

Servio Sulpicio Galba - Jupiter Anxur a Terracina

Anche le legioni della Germania Inferiore si ribellarono. Tra corsi e ricorsi storico era sempre più precaria la posizione di Galba. Il Lacus Curtius oggi: nei pressi di questo luogo Galba fu assassinato dai soldati. Arrivato all’apice, vi restò tuttavia solo sei mesi. Ancora oggi al km 110.500 della via Appia c’è il mausoleo attribuito per anni all’imperatore romano Servio Sulpicio Galba.

 Marchesella o Marchicella

Tuttavia, dal rinvenimento di una fistula di piombo lo si è poi attribuito a Sex Julius Frontinus (Sesto Giulio Frantino) che possedeva nella zona, secondo le fonti letterarie, una sontuosa villa ancora non rinvenuta. La struttura si caratterizza di grossi blocchi monolitici, bugnati sulla faccia nord dov’è l’ingresso. A ca. 500 m a nord rispetto al mausoleo descritto, oltre  la ferrovia, ma allineato con quest’ultimo, vi è comunque un secondo mausoleo, leggermente più piccolo, sempre di forma quadrangolare detto della “Marchesella” o “Marchicella” dalle genti del luogo. Il complesso è privo della copertura e presenta l’ingresso architrave modanata sul lato ovest.

Servio Sulpicio Galba- Galba in un mezzo busto

Alcune testimonianze riportano la presenza di pitture all’interno della camera funeraria ma oggi tali tracce non sono visibili. Secondo le testimonianze fornite dai locali, le due strutture sarebbero collegate da un lungo cunicolo sotterraneo che sarebbe stato parzialmente esplorato negli anni settanta del 1900.

Fonte foto – Facebook

Servio Sulpicio Galba nato a Terracina, eccolo in una ricostruzione facciale ultima modifica: 2023-10-02T07:00:00+02:00 da Redazione

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