Santuario del Crocifisso di Bassiano, eretto per l’ordine dei Minori Osservanti francescano, dopo che i Francescani Cappuccini avevano lasciato Nemi per trasferirsi nel convento di Genzano.
Santuario del Crocifisso di Bassiano
Ci troviamo pressappoco a 3km dall’abitato di Selva Scura. Il complesso è databile intorno al XII secolo e prende il nome dal celebre e pregevole Crocifisso ligneo, che si trova all’interno. Lo ha scolpito Fra’ Vincenzo Pietrosanti da Bassiano nel 1673. L’aspetto vetusto e la modestia delle mura, celano secoli di storia e di fede, racchiusi in una grotta interamente affrescata. Parliamo di pregevoli dipinti che risalgono al XV secolo.
Tra questi, l’affresco centrale, raffigura Cristo benedicente in trono con quattro santi. Vediamo San Francesco, San Nicola, San Leonardo e San Giacomo il Maggiore. Attigua alla grotta è la cappella rotonda costruita nella seconda metà del ‘600 per ospitare la scultura in legno del Crocifisso.
Selva Oscura – Fraticelli spirituali francescani
Come dicevo, il complesso è molto antico. Sappiamo che intorno al 1300 si stabilì in questo luogo un gruppo di Fraticelli spirituali francescani. Si erano separati dal loro ordine per una disputa sulla povertà di Cristo. Durante il periodo di permanenza forzata in quel luogo, quindi affrescarono le pareti della grotta ed edificarono una casa fortezza. Possiamo vederla nell’attuale Cappella delle Palme ed il vicino romitorio che vediamo.
Un’altra tradizione, però, non documentabile, vuole che insieme ad essi si trovava anche un gruppo di Cavalieri Templari, provenienti dalla vicina Abbazia di Valvisciolo. Anch’essi probabilmente in fuga dopo la soppressione dell’ordine ottenuta dal Re di Francia con l’appoggio di papa Clemente V. Alcuni attribuiscono a loro, e non ai Francescani, la realizzazione degli affreschi per il carattere molto simbolico che alcuni di questi affreschi hanno. Chi desidera fare una visita, può accedere al santuario attraverso una scalinata.
Mario Frangipane – Cavalieri templari
Sulla destra è rimasto un affresco, ora all’aperto, con la Madonna con Bambino ed una rara rappresentazione di San Bartolomeo eremita. Si arriva ad un piccolo portico rettangolare, che immette in una cappella, detta delle Palme da un dipinto trafugato. Dopo aver percorso un buio e stretto corridoio si arriva al suggestivo romitorio, ricavato nella grotta naturale con le pareti tutte affrescate. Nonostante il grave deterioramento si possono ancora distinguere tredici pannelli ed una nicchia.
Alla grotta naturale si arriva ad una Cappella circolare, costruita appositamente per accogliere il Crocifisso del Pietrosanti. All’interno della Cappella, un foglio appeso alla parete c’informa sulla sua storia. È ricordato soprattutto per le sue opere scultoree: in particolare, nell’arco della sua vita realizzò sette crocefissi lignei custodi in diverse chiese del Lazio.
Abbazia di Valvisciolo – Santuario del Crocifisso di Bassiano
Queste opere venivano realizzate da fra Vincenzo soltanto di Venerdì, stando in ginocchio, dopo un digiuno a pane ed acqua, incessanti preghiere e dopo essersi flagellato. Un tratto essenziale della sua spiritualità è la Contemplazione della Passione, che traspare con chiarezza dalla drammaticità intensa e commovente dei suoi crocifissi, come quello esposto in questa piccola cappella. Una tradizione tramanda che al momento di realizzare il volto del Cristo non più la sua mano, ma una mano celeste portasse a compimento l’opera.
