Franco Gatto eroe pontino, una figura di cui si sta parlando moltissimo in questi giorni, ma credo che non sia stato detto tutto e forse dobbiamo dare voce ad una storia che ha altri capitoli da raccontare.
Franco Gatto eroe pontino
Molti hanno letto alcune righe in cui si è raccontato di questo nostro concittadino che senza pensarci due volte, è andato in soccorso di due bambine che stavano rischiando di annegare. Come direbbero negli U.S.A. Franco era un uomo che avrebbe dato il suo ultimo dollaro a chi ne aveva bisogno. Avvezzo alla spiaggia, probabilmente Gatto sapeva di rischiare, ma non ha esitato e questo non può e non deve cadere nel vuoto.
Il mare è la meraviglia del nostro territorio, ma a volte è anche infido, come se pretendesse un alto tributo per tanta bellezza. Sferra la zampata come una belva e la sua furia è cieca. Chi come me ha lasciato un pezzo di cuore lì, quando cinquenne andavo con mamma e papà a Rio Martino, ricorda le ammonizioni e le tante raccomandazioni. Tuttavia, molti scuotendo il capo hanno mormorato che non si può morire così.
Cani bagnini
Non si può morire a 59 anni, ed è maledettamente vero. Basta guardare le foto del nostro compianto concittadino, un volto da “buono”, con una dolcezza che emerge. Gli occhi non mentono. Tatuaggi che raccontano un pezzo di vita, un Colosseo. E lui è caduto da combattente, come un pretoriano. E allora che non cada nel vuoto questa tragedia. Certamente su tutto il litorale tirrenico del Lazio, ci si adopera per la sicurezza dei bagnanti, eppure evidentemente non basta.
Come per le strade, le forze di Polizia si adoperano per garantire la loro presenza, allo stesso modo è necessario intervenire in modo più incisivo sui litorali. Basti pensare che mancano 12.000 uomini e donne nelle forze dell’ordine a cui in qualche modo si deve ancora sopperire. Allo stesso modo, la presenza di “lifeguard” e cani bagnini deve essere rafforzata e garantita in modo molto più massiccio.
Defibrillatore – Franco Gatto eroe pontino
Ciò è necessario soprattutto per offrire ai bagnanti, un primo soccorso. Bisogna considerare che ci sono molte zone balneabili scoperte e fasce orarie non garantite. Inoltre i cani da molti anni si sono rivelati funzionali e molto efficaci, quindi perché non raddoppiare l’addestramento e la loro presenza? Sono tanti, troppi i casi di pericolo d’annegamento in cui intervengono dei comuni cittadini che non hanno un adeguato addestramento come un “guardia spiaggia”.
E’ accaduto anche a Franco, elettricista nella vita, che davanti a due bambine in pericolo, non ha esitato. Ha lasciato sulla battigia sua moglie Antonella e si è tuffato. Era infine stremato quando sono sopraggiunti Marco e Maurizio, due bagnini, della cooperativa Blue Work Service, che hanno trovato una situazione disperata. Il resto è storia. Un altro elemento non trascurabile, è che la comunità necessita di maggiori defibrillatori che siano dislocati in modo adeguato e strategico.
Sicurezza sulle spiagge pontine
Se ogni torretta del guardia spiaggia, oppure ogni stabilimento balneare avesse un defibrillatore, si salverebbero molte vite. E’ necessario infine effettuare dei corsi nelle scuole, affinché i ragazzi imparino a usare i defibrillatori, perché in stato di emergenza, siano in grado d’intervenire. Sarebbe quindi bello che un giorno, forse non lontano, ci sia una colonnina che porti il nome di Franco Gatto. Sarebbe altrettanto bello che un tratto di lungo mare porti il suo nome e che ci si dia da fare ancora di più per una maggiore sicurezza sulle nostre spiagge, affinché tali tragedie non accadano più. Ma soprattutto questo triste momento deve essere da sprone per un cambiamento, per quel colpo di reni che ci deve portare a fare dei cambiamenti per vivere il mare in serenità e con maggiore sicurezza, poiché non è detto che sul nostro cammino ci sia sempre un eroe come Franco Gatto.
