Italiani nel mondo, un popolo che non conosce frontiere. Poche ora fa a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma c’è stato un evento, curato dalla Fondazione italiani.it. che ha abbracciato “l’italianità” a tutto tondo, con un focus puntato soprattutto sugli italo discendenti nel mondo. Si è parlato di quei giovani che desiderano essere l’Italia di domani.
Italiani nel mondo
Parliamo di decine di milioni di persone di cultura italiana, che non sono soltanto nostri fratelli. Alla luce dell’Italia di oggi e relativamente alle prospettive di domani, sono anche una risorsa imprescindibile per la crescita e lo sviluppo economico, nonché socio culturale del nostro Paese. La conferenza si è svolta in collaborazione con Centro Europeo Studi Culturali. Molte le personalità presenti, esperte e attente all’argomento “Italiani nel Mondo”, che è come se ogni giorno “chiamassero” la madre patria, chiedendole di accoglierli di nuovo. Sì, gli italo discendenti, figli e nipoti degli emigranti di ieri, in grandissimo numero desiderano tornare e di questo si è parlato.
Strategie, leggi e idee, devono convergere per il futuro della cultura italiana. Era presente l’On. Mariano Angelucci, Consigliere della Città metropolitana di Roma Capitale e Consigliere Comune di Roma, nonché Presidente XII Commissione Permanente Turismo, Moda, Relazioni Internazionali, che ben conosce le dinamiche sopra citate.
Fondazione Italiani.it
Ma anche Alessandro Alongi, Consigliere Roma XII, giornalista e docente universitario e Anita Pititto, psicologa, che ha posto l’accento su quanto siano state laceranti le separazioni tra chi partiva e chi doveva restare. All’evento era presente Paola Stranges, presidente della fondazione Italiani.it che negli anni ha esplorato il settore, raccogliendo storie e racconti, così come Fabio Pompei, giornalista.
Hanno affrontato la questione anche Domenico Praticò – SUIM Modera e l’Onorevole Alessandro Pagano, che a suo tempo ha affrontato l’argomento “Italiani nel mondo”, che è un “mondo” molto più importante e pregno di contenuti, di quanto si possa immaginare. Lo dimostra il fatto che la Fondazione Italiani.it è il fulcro di una rete, un nucleo pulsante, attorno al quale milioni di italiani nel mondo si sono uniti, per tenersi costantemente in contatto. Quindi, la fondazione non ha come fine solo quello di promuovere l’Italia nel mondo, ma ben altro.
Consolati e ambasciate italiane
Essere un faro, un punto di riferimento per le tantissime comunità italiane che vivono all’estero è vitale. Oggi più che mai, decine di milioni di nostri connazionali desiderano, anche grazie ai social e alle nuove tecnologie, parlarsi ed esprimersi nella madre lingua. A tal proposito la lingua di “Dante” è tra le più studiate nel mondo e molti italo discendenti, soprattutto giovanissimi, desiderano impararla.
Tutto ciò mette in moto un meccanismo importante, perché è la pietra angolare del “Turismo delle radici” e dell’emigrazione di ritorno. Tantissimi italo discendenti desiderano venire a studiare in Italia, avere la cittadinanza, che gli spetta di diritto e stabilirsi qui. Noi che siamo al momento, destinati a una crescita demografica “0”, abbiamo bisogno di questi ragazzi come linfa vitale. Di recente, alcuni tra i massimi esponenti politici del Veneto, stanno chiedendo manodopera tra i figli degli emigranti che partirono.
Istituti di cultura italiana nel mondo – Italiani nel mondo
Orbene, la Fondazione italiani.it, promuove il bello dell’Italinità e l’unione e la fratellanza tra gli italiani che vivono in tutto il mondo. Ma ora è il momento, soprattutto per le istituzioni d’investire nelle ambasciate e nei consolati, per snellire le pratiche necessarie per far arrivare questi ragazzi. Al contempo la rete di Italiani.it con le sue attività e i progetti culturali, continua ad attrarre sempre più connazionali. Soprattutto i corsi di lingua italiana, sono fruibili per i figli degli emigrati di ieri, come “Italiani per sempre” e come dicevo, i corsi di lingua italiana, anche attraverso le borse di studio, che ha messo a disposizione la stessa Fondazione e non solo. Tuttavia, è il momento che le istituzioni si muovano con investimenti, che potranno dare dei frutti domani. Esiste anche un’emigrazione di ritorno, ma per tornare, è necessario che sia favorevole dal punto di vista economico.