Giardino dedicato a Norma Cossetto, a Latina, gemello di altri giardini e spazi verdi simili in Italia. Sono tanti e dedicati alla memoria di una giovane donna, trucidata in modo barbaro durante l’ultimo conflitto bellico.
Giardino dedicato a Norma Cossetto a Latina
Si tratta di un luogo simbolo, dove portare i bambini per una lezione di storia e molti cittadini, passando, restano colpiti dalle erbacce, che offendono la lapide. Ci troviamo in Via Domenico Cimarosa e certamente, tenere questo spazio verde, curato, fiorito e decoroso, specie in primavera, renderebbe maggior omaggio a “Norma”.
Si sono intrecciate a Latina, vite di donne e uomini che sono venuti da lontano. Esuli, profughi e ognuno ha recato nel cuore una storia. Definire queste vite, i cammini, le strade percorse, significa preservare la memoria storica di ognuno di noi. Consideriamo che non molto lontano dal “Villaggio Trieste”, vi era anche un campo profughi che accolse moltissimi rifugiati che giungevano dall’Europa dell’Est.
Villaggio Trieste – Via Domenico Cimarosa
Inoltre, l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, fondata nel 1947, nella persona del suo presidente, rimarca l’importanza morale di curare, tagliare le erbacce e rendere qualora sia possibile, più grazioso e accogliente il giardino dedicato a Norma Cossetto. Lasciarlo trascurato, significa, rendere opaca una pagina dura, vera e dolorosa che altresì va rispolverata. L’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia è la maggiore rappresentante su tutto il territorio nazionale degli italiani fuggiti dall’Istria. Furono tanti, che lasciavano di corsa con poche cose Fiume e la Dalmazia.
Era un’Italia in bianco e nero, al termine della seconda guerra mondiale, stordita e disorientata. Non dobbiamo dimenticare quegli italiani che con senso di smarrimento, per via di un odio etnico delle milizie jugoslave, fuggivano. Solo negli ultimi anni stiamo riscoprendo la realtà delle foibe. Molti fuggirono e se oggi non togliamo quel velo sul giardino di Norma Cossetto, un po’ li dimentichiamo.
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
Furono circa 350.000 i nostri compatrioti in fuga, che dovettero lasciare tutto e per non ripetere gli stessi errori, dobbiamo tramandare la storia alle nuove generazioni. E’ necessario ricordare coloro che dalle profondità e dalle viscere della terra, dove hanno trovato una morte atroce; non possono più “urlare la loro rabbia e il loro dolore”. Dobbiamo ridare voce a quel “grido muto”, quell’urlo straziante perdutosi tra le rocce e nell’oscurità. Dobbiamo essere noi la voce di quegli italiani.
E’ necessario tramandare alle nuove generazioni la storia di quell’esodo Giuliano-Dalmata e di tutti gli italiani infoibati. Molti venivano legati e solo uno veniva ucciso sparandogli e poi si gettavano entrambi nel vuoto; condannandoli ad una fine terribile. Sembrano e sono parole dure come pietre, ma necessarie per scuotere donne, uomini e istituzioni. Che si strappino le erbacce e si piantino gigli puri come Norma.
Decoro urbano – Giardino dedicato a Norma Cossetto a Latina
Infine lei Norma Cossetto studentessa istriana martire, catturata e imprigionata dai partigiani slavi nel 1943, venne seviziata e violentata dai suoi carcerieri.
Infine fu gettata in una delle tante voragini carsiche sul territorio della Venezia Giulia. E noi oggi non possiamo che rendere omaggio a quella ragazza, che in fin di vita, chiedeva acqua e invocava la mamma. “Riposa Norma, e che ci siano solo prati e giardini a te dedicati, curati con mano dolce, che tu negli attimi finali della tua vita non conoscesti”.