Il mistero delle mura ciclopiche, dall’astronomia al magnetismo - itLatina

itLatina

MITI E LEGGENDE STORIA

Il mistero delle mura ciclopiche, dall’astronomia al magnetismo

Il mistero delle mura ciclopiche - Porta Megalitica e dio Saturno

Il mistero delle mura ciclopiche non sembra approssimarsi ad una veloce risoluzione. Probabilmente perché andare indietro di parecchie migliaia di anni, è come fare un salto nel buio. Costellazioni, campi magnetici e archeoesploratori sono ancora all’opera.

Il mistero delle mura ciclopiche

Va detto però che mura ciclopiche o megalitiche, sono presenti in moltissime località, quindi non solo nelle città che il mito vuole fondate da Saturno. La leggenda narra che il dio, dalla notte dei tempi dopo aver vagato, dopo mille vicissitudini, approda nel Lazio.

Il mistero delle mura ciclopiche - Mura megalitiche in foto

Qui governa gli uomini, insegnando l’agricoltura in tutte le sue declinazioni. Poi fonda le fatidiche cinque città, e instaura l’Età dell’Oro, in un tempo di felicità assoluta. Nell’età aurea gli dei affiancano gli uomini ed è sempre primavera. C’è abbondanza e nessuna necessità di lavorare. Questo è il mito ma esistono mura megalitiche anche a Caiazzo, Trebula Balliensis, in Campania.

Sezze
Sezze – probabile triplice cinta

Poi anche in Abruzzo ad Alba Fucens, Civita di Antino, Valle del Sangro. In Molise, Campochiaro, Colli a Volturno, Ferrazzano. In Toscana le magnifiche mura della città di Cosa, Orbetello, Roselle, Saturnia, Vetulonia, in Umbria ad Amelia, Cesi, Spoleto. In Sabina Grotte di Torri, nel Cicolano.

Mura megalitiche

Le più note per spettacolarità sono ad Alatri, Arpino, Atina, Boville Ernica, Cassino, Castro dei Volsci, Collepardo, Ferentino, Veroli, Sora e Vicalvi. Ma poi ancora Cori, Norma, San Donato Val di Comino, San Felice Circeo e Sezze.

Il mistero delle mura ciclopiche - Circeo torrione molto suggestivo

Sono tutte sono in una posizione estremamente panoramica elevata, tranne due che sono sotto il livello del mare. Quasi mai ci sono delle incisioni, che sono rarissime. In Toscana, tre falli e anche ad Alatri. Sono dette mura ciclopiche poiché era convinzione dei classici greci, come Plinio e Aristotele, che fossero state costruite dai ciclopi; considerati gli unici a poter spostare massi così grandi. Alcuni esempi famosi fuori dall’Italia si trovano ad Argo, Micene e Tirinto. Sono attribuite ai pelasgi, le popolazione preelleniche che abitavano la Grecia. Per molti i Pelasgi sarebbero approdati in Italia. In ogni caso, la datazione va dal VII e II secolo a.C.

Mura ciclopiche di Sezze

In Abruzzo si contano una dozzina di siti ma le più famose sono quelle dell’incredibile Monte Pallano. Datarle precisamente è impossibile. Un dettaglio però è interessante. In Turchia, è stato possibile ricostruire una datazione di mura simili, risalenti a 10.000 anni fa, quindi; nulla esclude di poter andare così indietro anche in Italia. Una cosa è certa, l’opera poligonale ebbe in Italia la sua massima espressione tra il 1400 e il 1200 a.C.

ciuffi d'erba - Sezze LT

La civiltà pelasgica andò in declino molto prima della comparsa dell’impero romano e la sua cultura si fuse in vario modo con le popolazioni autoctone. Certamente i romani sfruttarono parte di queste mura, ma quasi certamente non le eressero loro. L’opera megalitica è composta da grandi blocchi in parte lavorati, posti a secco. A volte hanno un incastro bizzarro, che nessuno sceglierebbe, eppure sono inamovibili. Hanno resistito a tutto, tremendi terremoti compresi.

Il mistero delle mura ciclopiche di Norba

Oggi fanno parte della vita delle gente, perché nei secoli sono state inglobate da altre strutture. Addirittura ci sono pietre scolpite anche per formare un angolo, che è un lavoro immane. Alcuni dati sono sbalorditivi. Vi sono blocchi alti quasi tre metri, che si aggirano sulle diverse tonnellate. Pensate che ad Alatri l’architrave di un portale peserebbe 180 tonnellate.

vegetazione - città di Norba

Se erano mura difensive, così lisce è scivolose, erano praticamente inattaccabili. E comunque un ruolo difensivo e di presidio devono averlo avuto anche i torrioni in megaliti che spuntano fra le mura di Arpino; secondo Tito Livio esistenti già quattro secoli prima di Cristo. Pensate che ogni blocco di pietra è scolpito su misura e ha un posto unico nel muro. Un lavoro colossale. Avvicinandosi a queste pietre, secondo alcuni studi, sembra che si entri in un campo energetico, direi magnetico che s’intensifica sempre più.

Città del dio Saturno

Sembra che ci sia anche un legame astronomico. Quasi tutti i siti megalitici, sembrerebbero legati alle costellazioni dei gemelli o del toro. Chi ha costruito conosceva bene l’astronomia e il potere o presunto tale delle costellazioni. Ciò fa credere che vi si svolgevano dei riti. Solo nell’antica Norba poi c’è una torre poligonale arrotondata. Segni ha una porta bellissima. Anche al castello di Santa Severa ci sono mura poligonali incorporate da edifici successivi. In località Cosa, c’è una Porta impressionate per dimensioni e precisione.

portone - mura di Ferentino

Ingegneri e specialisti delle costruzioni oggi concordano che con i mezzi attuali, sarebbe impossibile fare costruzioni del genere. La stessa lavorazione delle pietre è sbalorditiva. I costruttori di queste antiche mura ciclopiche le hanno levigate prima di posizionarle e poi, ancora più impressionante, addentellate tra loro, come in un complicatissimo mosaico.

Triplice Cinta

In un passo dell’Eneide, Virgilio inserisce quelle del Lazio, tra le città che prepararono le armi in soccorso di Turno contro Enea. Quella era l’epoca in cui qui regnava la regina Camilla. Tornando ai simboli, a Sezze è ben visibile un simbolo della “Triplice Cinta”, trovato anche ad Alatri. Si tratterebbe di una sorta di cronografo solare di un tempo ciclico; riguardo sul flusso temporale degli Equinozi e dei Solstizi. A quanto pare, in prossimità del simbolo della “Triplice Cinta” di Alatri, gli aghi delle bussole non indicherebbero più il nord. Qui tornano in ballo le costellazioni. Non sarebbe astratta quindi l’idea che delle popolazioni pre-elleniche che avrebbero colonizzato l’Italia centrale; seguendo la disposizione delle stelle. Però esistono costruzioni simili anche in Perù, Egitto, Cambogia, Turchia, Giappone, Isola di Pasqua. Sembra che occorrerà una tecnologia più sviluppata, per capire la tecnologia di 10.000 anni fa, paradossale, ma sembra così.

Fonte foto – pag. Facebook

© Riproduzione riservata

Il mistero delle mura ciclopiche, dall’astronomia al magnetismo ultima modifica: 2022-10-08T07:00:00+02:00 da simona aiuti

Commenti

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top
0
Would love your thoughts, please comment.x