Vincenzo Piccolo, chef di Sermoneta, in una tra le zone più antiche e ricche di tradizioni del territorio pontino; ha portato innovazione alla memoria con spirito imprenditoriale. Abbiamo parlato con lui, scoprendo un’imprenditoria che non teme l’epoca #Covid
Vincenzo Piccolo
Cuoco per passione da sempre, Vincenzo ha alle spalle un passato in Polizia in prima linea. Tuttavia, la cucina, e i vari corsi di perfezionamento, l’hanno portato nel tempo a trasformare una grande passione in una professione ormai consolidata. Oggi Piccolo è non solo un cuoco rinomato, ma un imprenditore e ricercatore nell’arte del distillare.
Tra alambicchi e ricette antiche, chef Vincenzo è riuscito a estrapolare ciò che Sermoneta non aveva ufficialmente; un amaro di erbe. Piccolo non ha solo valorizzato una professione, ma ha unito tradizione a modernità, portando delle innovazioni interessanti. Mettendosi a provare varie ricette, alla fine è nato un liquore, il primo, ma non bastava. Parlando con un’anziana signora, è emersa la storia di antico amaro di erbe. La signora ricordava di un ricercatore di erbe, e delle merangole, arance selvatiche rivalutate in quanto preziosissime.
Vincenzo Piccolo e il Piccolo amaro dell’Agro Pontino
Ascoltando le storie di un amaro che si gustava solo la domenica, l’idea era ricostruire la ricetta. Alla fine è nato un liquore con cannella, appunto arance selvatiche, erbe aromatiche e un ingrediente segreto a quanto pare. Infine Vincenzo Piccolo ha creato un ottimo amaro che può essere servito freddo a fine pasto, o magari accompagnato alla tipica pasticceria secca locale, vanto e orgoglio dei monti Lepini.
Quindi, tutto da rivalutare il merangolo o merangola, con cui tra l’altro si possono preparare anche marmellate. La merangola viene inoltre usata per le sue proprietà dimagranti, digestive e aromatiche ovviamente. Anche l’uso dei fiori è interessante, poiché si aggiungono al thé, e dal loro olio si ricava anche una preparazione per profumi. Le merangole con fiori bianchi profumatissimi, in passato, venivano utilizzate anche per condire bruschette o carne di maiale e accompagnavano la degustazione dell’olio nuovo.
Il Piccolo Elisir, l’amaro di Sermoneta
Tra una ricetta e un esperimento, infine è nato l’elisir. Già, nel giro di qualche anno, sono nati prima, il Piccolo amaro dell’Agro Pontino. Poi anche il Piccolo Elisir, l’amaro di Sermoneta. A quanto pare chef Vincenzo non ha intenzione di fermarsi, poiché da visionario e “deus ex machina” del suo ristorante, il “Bonifacio VIII”, sogna anche una sua distilleria, e sembra essere sulla giusta strada.
Come cuoco, Vincenzo accarezza la tradizione, tuttavia nel suo ristorante le ricette sono quasi tutte sue; particolari, ricercate, studiate, e talvolta estrapolate come i suoi liquori, dopo notti di lavoro febbrile. Piatti suoi, inventati, o comunque rivisitati e reinventati, al punto che i suoi fornelli sono diventati un “cult”. Piccolo ha osato presentare ai suoi ospiti, ricercatezze come la coscia d’oca, o la guancia di manzo brasata al vino rosso. Poi, nel fine settimana, si mangia per lo più il pesce freschissimo del territorio.
Le merangole
Ora il ristorante apre solo a pranzo per via del momento particolare dovuto alla pandemia, ma Piccolo, pensa ancora in grande e si racconta. Intanto, i suoi liquori che sanno d’antico, stanno facendo parlare molto l’agro pontino e non solo. Agognando una distilleria sua, anzi, una distilleria Bar per degustare; Vincenzo Piccolo per ora già vende in un negozio le sue creazioni, aiutato nell’attività imprenditoriale, dalla moglie Barbara.
In sala lavora il figlio Andrea, istrionico con il pubblico, e in cucina, buon sangue non mente, l’altro figlio Riccardo, che si cimenta con i fornelli. Infine, sarà possibile trovare il Piccolo Elisir nelle migliori enoteche del territorio, ma anche presso il punto vendita della famiglia Piccolo, sempre a Sermoneta; nel cuore del centro storico.
Fonte foto – Vincenzo Piccolo
E un onore sapere che c’è spre qual’ cuno is inventa delle novità, sarà veramente un successo, Coplimenti allo SCHEF