Annamaria Bovieri, nata e cresciuta a Sezze è per molti aspetti una musa, ovvero uno spirito vivace che coltiva e tramanda gran parte della cultura popolare. La sua, una vita attraverso la passione per il teatro, che l’accompagna da sempre e l’amore per la storia, gli usi e i costumi della sua città.
Annamaria Bovieri
All’ombra del ruggito del leone Nemeo, atavico, figlio di un fuoco che arde nelle viscere del popolo setino, Annamaria è cresciuta con valori saldi e molto profondi. Chi ama il teatro, lo esplora e lo vive a tutto tondo.
Si mettono su delle compagnie e ci si esibisce in piazze che sono dei meravigliosi palcoscenici, così come si animano piccoli teatri di provincia. C’è tutto un mondo dietro, fatto di costumi da cucire, fondali, attrezzature e molto altro. A volte non è semplice trovare la quadratura del cerchio. Eppure i “teatranti” sanno che c’è come una magia, si è un po’ in ritardo, e invece ad un tratto quadra tutto. C’è come una sinergia, uno zefiro di vento frizzante e si va in scena. Per Annamaria è stato sempre un po’ così, innamorata di questo mondo. E lo è stata così tanto da diventare attrice e poetessa.
Compagnie teatrali pontine
Fan da sempre di Pirandello, ma anche lettrice accanita di Grazia Deledda, Sibilla Aleramo o Elsa Morante, psicologia e a sua volta è diventata drammaturga. Nel tempo ha scritto: La ficorappizza, i prestito, Quando Gesù nasciu a Sezze, La cimasa degl’amore meo, Addà soppresa, i morto n’ casa, e la locanda della felicità.
A Sezze c’era ad esempio il teatro Costa, che si trova a Piagge Marine, un auditorium; che al momento è chiuso poiché non è agibile, ma speriamo che possa riaprire. I teatri sono fucina di aggregazione, cultura e racchiudono un pezzo di storia di un territorio. Un altro luogo del cuore, come ci racconta Annamaria è l’auditorium San Michele Arcangelo, un luogo antico, che ben accoglie delle rappresentazioni teatrali. La Bovieri sa di avere una buona squadra per mettere in scena rappresentazioni in stile principalmente dialettali; si perché si tratta di una cultura da preservare e tramandata.
Passione vivente di Sezze
Ne è entusiasta Annamaria, mamma realizzata di due figli, e appassionata dei grandi del teatro, come Eduardo De Filippo principalmente. E poi a Sezze si sa, la rappresentazione teatrale più importante è la “Via Crucis”. La gente devota, credente, lavora, collabora alacremente ogni anno per dare il meglio. Anche Annamaria ha lavorato per un discorso storico, filologico per dare un grande contributo. Tutto è nato da canti che si sentivano per le strade, amati da alcune donne.
Si tratta dello “Stabat Mater”, declinato però in un latino adattato al setino per necessità. Al riguardo Annamaria ha voluto riportarlo in auge tra il ’93 3 il ’94; conservandolo così come le donne setine di un tempo lo cantavano, ovvero in “latino/setino”. In setino è “Betta madre”. Si tratta di un canto meraviglioso, intimo, che scuote corde profonde dell’emozione. Nasce da Jacopone da Todi, e musicato dal Pergolesi.
La locanda della felicità e Annamaria Bovieri
A Sezze questo toccante canto s’intonava per volontà della Marchesa Pacifici nel periodo di Pasqua. E’ il canto di Maria che accompagna il figlio verso la Croce. Come accennavo, in ogni paese c’è un depositario di miti, storie e aneddoti.
E’ importante che si mettano nero su bianco, vicende, leggende e racconti, cosiddetti minori, che andrebbero perduti. Al riguardo la commedia “La locanda della felicità”, s’ispira ad una locanda realmente esistita, ovvero “La locanda di Titi”, che si trovava in Via Roma vicino piazza dei leoni. Tutto nasce dai racconti di “nonna Gigia”, che riportava a sua volta le vicende di un’antica locanda fondata da un carabiniere a cavallo che arrivava da Ferrara, Giuseppe Titi, che si era sposato con una tal Teresa Ceci di Alatri.
Sembra di entrare nella macchina del tempo, e vivere quelle vicende come in un palcoscenico, tra un boccale di vino e qualche dolcetto locale.
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